Dopo i tre tricolori la De Silvestro punta al Mondiale in Alpago
PADOLA DI COMELICO. All'orizzonte i Mondiali in Alpago. E poi, un po' più lontano, le Olimpiadi. Ma tra i sogni della vita c' è anche il Mezzalama. Alba De Silvestro, reduce dal "triplete" del fine settimana ai Campionati italiani di Campiglio, guarda alla stagione che è appena cominciata e che culminerà, tra febbraio e marzo, con la rassegna iridata nella Conca. Ma spinge il suo sguardo anche più in là, allo sci alpinismo che verrà (Olimpiadi nel 2022) e, più in generale, a una disciplina che da qualche settimana per lei è divenuta e una professione con l'arruolamento al centro sportivo Esercito. Iniziamo la chiacchierata proprio da qui, dalle "stellette".
Caporale De Silvestro, come si sta in divisa?
«Bene. La divisa vera l'ho indossata poco a dire la verità, ma aver superato il concorso ed essere stata arruolata nell’Esercito è stata ed è una grande opportunità. Posso fare della mia passione una professione. Non è poco davvero. Posso fare tutto ciò che è possibile per dare il meglio di me stessa e raggiungere gli obiettivi. Posso affrontare le trasferte con tranquillità. In questi anni non è stato sempre così: la scorsa estate, per esempio, mi dividevo tra il lavoro come barista e gli allenamenti. Coniugare lavoro e sport ad alto livello è sempre più complicato perché il livello dello sci alpinismo si sta alzando sempre di più. E io ora riesco a fare sport al cento per cento. È tanta roba. Sono una privilegiata».
Facciamo un elenco degli obiettivi 2016-2017.
«Uno è fare poker ai Campionati italiani, l’8 gennaio a Lizzola (Valbondione, Bergamo), nell'individuale. Poi voglio naturalmente fare bene ai Mondiali in casa, in Alpago. Proprio in Alpago, tra l'altro, ho ottenuto fin qui la soddisfazione più importante della carriera, il terzo posto assoluto nella sprint di Coppa del Mondo lo scorso anno, il primo grande piazzamento a livello Seniores».
Torniamo indietro di qualche giorno. Ai tre titoli assoluti conquistati in Trentino.
«Meglio di così non poteva andare. La soddisfazione più grande è stata il titolo vertical: lo scorso anno ero arrivata quarta e Katia Tomatis, che stavolta ho lasciato dietro, fino ad ora mi era sempre arrivata davanti in questo tipo di gara».
La salita continua a essere il tuo tallone d'Achille.
«Eh sì. Mi sto allenando per migliorare ma mi manca ancora quel passo che vorrei avere. In compenso la discesa e i cambi sono i miei punti di forza».
Abbiamo parlato di obiettivi. Diciamo ora qualcosa sui sogni?
«Il sogno di noi sciatori con le pelli è che lo sci alpinismo diventi disciplina olimpica. Il mio sogno personale è di poter partecipare un giorno ai Giochi. Ma ho anche un altro sogno: quello di vincere il Mezzalama, una gara mito».
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