E Belluno si veste di un rosa... riflesso

Piazza zeppa per la festa degli sponsor, saluto del sindaco e passaggio alla Cerva
Di Fabrizio Ruffini

BELLUNO. Il Giro d'Italia tocca Belluno e la carovana rosa fa ballare la piazza. È partito da Farra d'Alpago il "tappone dolomitico", quattordicesima giornata del 99° Giro d'Italia che, dopo aver attraversato Ponte nelle Alpi, passato Belluno e raggiunto Agordo, Alleghe e Arabba, ha messo a dura prova anche gli scalatori più in forma con ben sei passi dolomitici negli ultimi 150km: Pordoi, Sella, Gardena, Campolongo, Giau e Valparola. Uno sforzo notevole che, da solo, ha rappresentato 4700m di dislivello sui 5400 totali della tappa. Il centro di Belluno, toccato solo di striscio dal passaggio degli atleti all'altezza della Cerva, ha accolto molti appassionati e curiosi che hanno riempito piazza dei Martiri fin dalle nove del mattino in attesa dell'ormai tipica carovana di sponsor che precede il Giro in ogni sua tappa e scalda la folla con la musica della radio ufficiale prima del passaggio dei ciclisti. Sul palco, allestito sul retro del grosso camion americano che apre la carovana, è salito anche il sindaco Jacopo Massaro per portare il saluto ufficiale della città al Giro e a tutta la festa rosa che lo accompagna. Oltre una ventina di veicoli con amplificatori e casse ben puntati per quasi un'ora di musica e balli che hanno coinvolto il pubblico e gli animatori della carovana, tra dirette Facebook e immancabili selfie di gruppo.

Tantissimi anche i bambini, ipnotizzati dallo spettacolo e a caccia dei gadget distribuiti dalle coloratissime macchine degli sponsor. «Anche se il Giro quest'anno non ha fatto tappa in città», ha spiegato Massaro, «abbiamo lavorato duro nei mesi scorsi perché si fermasse almeno la carovana (la sosta inizialmente non era prevista, ndr), abbiamo pensato che i bellunesi si meritassero questo momento di festa breve ma bellissimo».

Successivamente, verso le ore 11, tutti si sono spostati verso la rotonda della Cerva, accalcandosi tra via Agordo e il ponte degli Alpini, per assistere al passaggio della gara vera e propria proveniente da via Vittorio Veneto; passaggio avvenuto in perfetto orario, alle undici e mezza. L'attesa degli appassionati è stata ripagata da una sfilata di biciclette piuttosto rapida dato che, essendo attorno al decimo chilometro, il gruppo era ancora molto compatto in attesa di potersi allungare più avanti con la fuga degli scalatori una volta raggiunte le grandi salite di tappa. Da lì, infatti, i 174 ciclisti partiti da Farra hanno cominciato la loro ascesa dolomitica attraverso Agordo, Alleghe, Livinalongo e Arabba dove hanno affrontato il passo Pordoi, antipasto dei sei previsti prima dell'arrivo, tra cui il Giau, salita più dura di giornata con una pendenza media del 9% e primi chilometri tra il 10 e il 12%.

Pochi i veicoli non autorizzati sul percorso che non hanno rispettato l'ordinanza di chiusura delle strade, situazione comunque gestita senza particolari problemi dagli agenti della Municipale che hanno garantito la sicurezza degli spettatori e degli atleti sulla rotonda trasformata in curva a gomito per l'occasione.

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