È la quinta volta di Bertazzo. «I Giochi più belli? A Torino»

Dopo quattro edizioni come atleta di punta del bob italiano, il cadorino è ora l’allenatore.

«In Cina faremo esperienza, tutto il lavoro è puntato verso il 2026 per Milano Cortina»

Ilario Tancon
La Nazionale italiana di bob
La Nazionale italiana di bob

PIEVE DI CADORE. Da atleta ha vissuto quattro Olimpiadi, da allenatore si appresta a partecipare ai suoi primi Giochi. È Simone Bertazzo, classe 1982, cadorino di Tai, appartenente al Centro sportivo Carabinieri, per quindici anni riferimento assoluto del bob azzurro. In carriera un bronzo iridato e un bronzo europeo, oltre a tre vittorie in Coppa del mondo. E, appunto, quattro partecipazione ai Giochi.

Hai partecipato a Torino 2006, Vancouver 2010, Sochi 2014 Pyeong Chang 2018. Tra qualche giorno volerai in Cina per le tue prime Olimpiadi “dall’altra parte della barricata”. Più teso all’ora o più teso oggi?

«Sai che, di fatto, dal punto di vista della tensione cambia poco o nulla? Ero teso da atleta, sono teso oggi da tecnico. Del resto, la gara è gara e io continuo a sentirla».

Simone Bertazzo
Simone Bertazzo

Quali sono state le Olimpiadi più belle?

«Torino e Vancouver. Torino è stata speciale: era la prima, avevo 23 anni. Sono stato fortunato a vivere un’Olimpiade in casa».

Che Olimpiadi saranno, quelle di Pechino, per il bob azzurro?

«Mi piace pensare a questi Giochi come a una sorta di prologo in vista di Milano Cortina 2026. Se il lavoro continuerà come in queste ultimi stagioni, tra quattro anni potremmo avere delle ambizioni, potremmo arrivare lì pronti per giocarcela. A Pechino, il discorso è diverso. Non abbiamo velleità di medaglia ma possiamo comunque fare bene, soprattutto per quanto riguarda il quattro. Tranne Lorenzo Bilotti, che ha già al suo attivo una partecipazione, tutti gli altri sono esordienti ai Giochi: l’auspicio è che facciano quello che sanno fare senza risentire troppo dell’emozione che un grande evento come l’Olimpiade comporta. La stagione è stata un po’ di alti e bassi ma alcun cose buone ci sono state, ad esempio un grande miglioramento in fase di spinta».

Fondamentale nel bob è anche il materiale.

«In quest’ambito abbiamo lavorato molto e siamo arrivati a un buon livello. Ecco, per quanto riguarda i materiali non abbiamo nulla da individuare a nessuno».

Sulla pista olimpica che cosa dici?

«Abbiamo provato per una ventina di giorni a inizio autunno. Personalmente non mi piace, preferisco piste più difficili tecnicamente. Nasconde comunque diverse insidie con le sue curve molto aperte e le uscite lunghe e anche dei tratti di salita».

Chi si porterà a casa l’oro?

«Il tedesco Francesco Friedrich vincerà sia il due sia il quattro. Le altre medaglie se le giocano l’altro tedesco, Johannes Lochner, il canadese Justin Kripps, il russo Rostislav Gaitiukevich e il lettone Oskars Kibermanis».

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