È norvegese l’ultima medaglia a Cortina Vinatzer sogna, ma poi chiude al quarto posto

Lo spettacolare slalom di chiusura va a Sebastian Foss-Solevaag: non aveva mai vinto in Coppa del Mondo
epa09027201 Sebastian Foss-Solevaag of Norway cuts a gate during the 1st run of the Men's Slalom race at the Alpine Skiing World Championships in Cortina d'Ampezzo, Italy, 21 February 2021. EPA/JEAN-CHRISTOPHE BOTT
epa09027201 Sebastian Foss-Solevaag of Norway cuts a gate during the 1st run of the Men's Slalom race at the Alpine Skiing World Championships in Cortina d'Ampezzo, Italy, 21 February 2021. EPA/JEAN-CHRISTOPHE BOTT

Ilario Tancon / CORTINA

Sventola la bandiera norvegese, ai piedi delle Tofane, nell’ultima giornata di Cortina 2021. Giornata spettacolare, quella della chiusura iridata, con uno slalom che si annunciava da gustare dalla prima all’ultima porta, per via dei tantissimi pretendenti al titolo.

A mettere tutti d’accordo, i “vichinghi” che stanno vivendo una stagione un po’così, per via dei tanti infortuni (prima quelli di McGrath e Braathen, poi, a un passo dai mondiali, quello di Kilde) ma che ieri si sono rifatti alla grande sulla sfortuna.

Primo Sebastian Foss-Solevaag, un atleta classe 1991 che mai aveva vinto in Coppa del Mondo sino a poco più di un mese fa, quando si è portato a casa lo slalom di Flachau, terzo quell’Henrik Kristoffersen il cui talento in questa stagione pareva essersi appannato. Nel mezzo, la sorpresa austriaca Adrian Pertl che a 24 anni sale sul podio più importante della carriera (finora il miglior piazzamento era un terzo posto a Chamonix nella scorsa stagione). Sorpresa vera, Pertl, anche perché il posto nel quartetto del Wunderteam l’ha ottenuto solo in settimana, dopo aver fatto meglio di Gstrein nella gara iridata del parallelo.

Prima manche, sulla Druscié A in tanti, una quindicina, posso salire sul podio e chiudere in bellezza il mondiale ampezzano. Su tutti, l’austriaco Schwarz. La gara mantiene fede alle attese, con ben quattordici atleti nello spazio di 98 centesimi: a guidare c’è Pertl, con 14 centesimi di vantaggio sull’azzurro Alex Vinatzer che, dopo aver sbagliato gli ultimi cinque slalom, è tornato il talento che è, e con 16 su Foss-Solevaag. Pinturault è settimo, a 41 centesimi, Schwarz ottavo a 57.

I primi 15 sono racchiusi in appena 1’’12.

Può succedere di tutto nella seconda manche. E così accade. Inforca lo statunitense Luke Winters, il quindicesimo della prima manche. Arriva invece il croato Rodes. Parte l’austriaco Matt, che però gli rimane dietro. Rods rimane in testa fino all’arrivo dello svizzero Daniel Yule (seguito da uno skiman agordino, Nicola Marcon). Parte quindi uno dei favoritissimi, l’austriaco Schwarz. Che, però, esce. Ecco Pinturault: tiene troppo il francese, è terzo.

Tocca a Kristoffersen e stampa il miglior tempo di manche, portandosi in testa con ben 76 centesimi su Yule. Escono Noel e Jacobsen. Kristoffersen stampa il miglior tempo di manche e si porta in testa con ben 76 centesimi su Yule Tocca agli ultimi due, Vinatzer e Pertl. Manche discreta per Alex che però è terzo a 1’’20 da Foss-Solevaag.

Medaglia a forte rischio. Medaglia che sfuma un paio di minuti dopo quando Pertl taglia il traguardo secondo, a 21 centesimi da Foss-Solevaag. Italia di legno. —

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