Atletica. Elena Nessenzia, dopo il tricolore il mirino è puntato sugli Europei

La campionessa italiana Promesse si racconta dopo il titolo sui 60 ostacoli di Ancona. «Mi alleno a Padova dove frequento l’Università, il sogno sarebbe entrare in un gruppo sportivo»

Gianluca da Poian
Elena Nessenzia con la medaglia
Elena Nessenzia con la medaglia

Alla squadra del suo territorio, Elena Nessenzia ha regalato la gioia del primo titolo tricolore.

Il Gs La Piave ha così vissuto uno dei fine settimana più entusiasmanti della propria storia, ai Campionati Italiani Juniores e Promesse indoor di Ancona. Sulla pista del PalaCasali, la 21enne di Borgo Valbelluna - portacolori del sodalizio della Sinistra Piave - si è infatti messa al collo l’oro nei 60 ostacoli.

Elena, ma te lo aspettavi dopo i due argenti indoor e outdoor del 2024?

«Potrei dire che il primato era sia inaspettato sia aspettato. Guardando ai tempi, infatti, partivo da prima in classifica, però pesava l’incognita della pista. Infatti quella di Ancona è più reattiva rispetto a quella di Padova dove mi alleno e ciò può portare ad arrivare più vicina all’ostacolo, rischiando di incocciarlo».

Hai fermato il cronometro in 8.34.

«Sono felice, pur non ritenendola la miglior gara della mia vita. La partenza non è stata ottima e tra un ostacolo e l’altro qualche problema lo riscontravo. Tuttavia a un certo punto, rendendomi conto che non ero in testa, mi sono detta che l’occasione non andava lasciata sfuggire e di conseguenza ho rimontato chiudendo davanti con cinque centesimi di vantaggio sulla seconda. Una gratificante doppietta, considerando il titolo regionale della settimana precedente».

Sei tornata in provincia dopo tre anni con l’Atletica Riviera del Brenta.

«Un’esperienza significativa, con tanto di qualificazione alla finale oro (2024) e argento (2023) dei campionati italiani di società. Solo che il direttore tecnico Johnny Schievenin desiderava rafforzare la compagine femminile del La Piave in vista dei campionati di società 2025 e 2026. A quel punto ho detto sì, anche perché a livello personale non cambia molto: continuo ad allenarmi a Padova - dove frequento il corso di Mediazione linguistica - con il tecnico Adriano Benedetti. Semmai, sono contenta di ritrovare ragazze assieme alle quali ci conosciamo da tempo».

A proposito, come funziona adesso per gli italiani di società?

«A giugno avremo l’appuntamento outdoor sia under 23 sia assoluti e nel frattempo affronteremo delle giornate in cui saranno raccolti i punteggi più rilevanti delle ragazze che compongono i vari sodalizi. In base alla somma totale, prenderemo parte o alle finali oro, argento o bronzo, oppure alle finali B».

A livello personale, dove è il focus?

«Guardo agli europei under 23 di metà luglio a Bergen, in Norvegia. Il minimo lo ho già dallo scorso anno e dovrei solo riconfermarlo: parliamo di 13.61 sui 100. Agli italiani Promesse di Grosseto dal 4 al 6 luglio verrebbero poi risolti eventuali dubbi di convocazione, perché vestiranno la maglia azzurra le migliori tre italiane».

Il sogno di entrare in gruppo sportivo c’è?

«Direi di sì. Sarebbe un cambio di vita radicale, potendosi allenare due volte al giorno. Vanno tuttavia raggiunti degli step e parlo in particolare della vittoria di un campionato italiano e la partecipazione a un appuntamento internazionale. Farò il massimo».

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