Fauner: «Mi sono commosso» Kratter: «È davvero troppo bello»

SAPPADA. Festa e commozione a Sappada, paese di 1300 abitanti che vanta un record pazzesco: dieci medaglie olimpiche. La commozione è proprio di colui che ha dato il via a questa epopea vincendo...

SAPPADA. Festa e commozione a Sappada, paese di 1300 abitanti che vanta un record pazzesco: dieci medaglie olimpiche. La commozione è proprio di colui che ha dato il via a questa epopea vincendo tornando a casa con un argento da Albertville 1992 e poi mettendo in bacheca altre quattro medaglie, vale a dire Silvio Fauner.

«Non nascondo che mi sono commosso», esordisce Fauner. «Con la conquista del bronzo in staffetta da parte di Lisa, possiamo dire che tre generazioni di fondisti sappadini sono saliti sul podio dei Giochi e questa è davvero una cosa bellissima, testimonianza di una tradizione e una cultura dello sci importantissima. Avevo sentito Lisa dopo il quarto posto nella mass start, dicendole di lasciarsi alle spalle l’amarezza e di concentrarsi sulle staffetta. Lei mi ha risposto che era già concentrata sulla staffetta mista, dimostrando di essere matura, professionale. Davvero brava».

Da un campione olimpico a un altro. Pietro Piller Cottrer. Da ieri non è più l’ultimo sappadino ad aver vinto una medaglia ai Giochi. «È un record che cedo davvero volentieri», commenta Pietro che ha seguito la gara sul telefonino, sul treno che lo portava a Roma dove da oggi riprenderà a commentare le Olimpiadi per la Rai.

«Lisa è stata autrice di una frazione strepitosa. La sua forza? La tranquillità e la convinzione».

Festa grande, naturalmente, ieri pomeriggio a Sappada. Due i “punti caldi”: l’Hotel Valgioconda, dalla mamma di Lisa, Nadia, e il bar Al Solito posto, “covo” dei “Lisa Vittozzi Plodar supporters”.

«Da giorni la tensione era alta» spiega Marco Kratter, vicepresidente del club. «Sapevamo che questa era la gare delle gare e così è stato: una medaglia era quello che volevamo e la medaglia è arrivata. Non ci rendiamo neanche conto di quello che è successo: troppo bello».

Fanno festa anche i Camosci, la società nella quale Lisa è cresciuta prima di approdare ai corpi militari. «Medaglia meritata quella della nostra Lisa ma attenzione perché le Olimpiadi non sono finite», dice la presidente Francesca Pupulin. «C’è ancora la staffetta femminile e, si sa, nel biathlon tutto può succedere. In ogni caso,ci stiamo preparando per festeggiarla alla grande al rientro».

«Questo risultato è un premio alla dedizione con la quale Lisa ha interpretato e sta interpretando il suo mestiere». così il sindaco, Manuel Piller Hoffer. «Non dimentichiamo che protagonisti di questi giochi sono anche Emanuele Buzzi, atleta dello sci alpino, e i fratelli Giacomo e Filippo Kratter, tecnici dello snowboard». (i.t.)

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