Figc Veneto, tira aria di «repulisti»
La Corte d'Appello federale pronta a mandare a casa il consiglio in carica
Fiorenzo Vaccari potrebbe già avere chiuso la propria reggenza Figc
ROMA.
Rumors da Roma. Tutte le indiscrezioni dalla capitale fanno capire che l'assemblea elettiva del Comitato regionale Veneto dello scorso ottobre sarà annullata. La Corte d'Appello federale emetterà la sua sentenza solo alla fine del mese, a proposito dei ricorsi presentati dall'ex commissario straordinario Antonino De Silvestri e dal candidato non eletto Pierino D'Ambrosio, ma da quello che filtra e dall'aria che tira, il mandato di Fiorenzo Vaccari e del consiglio formato anche dal consigliere bellunese Giacomo Fiabane è già in scadenza. Tutto da rifare, fra l'altro in una fase delicatissima della stagione calcistica, quando ci si avvicina a play off e play out.
Un nuovo commissario.
A Marghera, Vaccari e i suoi consiglieri non possono che puntare alla sopravvivenza quotidiana, in attesa del pronunciamento definitivo, ma sanno bene di essere dei precari. Di non avere la poltrona garantita, non bastasse la durata già inferiore al quadriennio olimpico, per via della squalifica dell'ex presidente regionale Giovanni Guardini e del segretario Maurizio Pozzi e del successivo commissariamento, con l'arrivo di De Silvestri. Si prospettano altri tempi duri per uno dei comitati regionali più pesanti e con il maggior numero di società con la scelta da parte di Carlo Tavecchio di un altro commissario straordinario e tutto quello che ne consegue. L'unica cosa che si può già escludere è un nuovo incarico a De Silvestri, ma a qualche mese di paralisi o quasi non si scappa. Nessun dirigente può aver dimenticato cosa è successo la scorsa estate, tra gironi fantasiosi e calendari in ritardo. Questo potrebbe succedere di nuovo.
I motivi dell'addio.
Quel giorno all'hotel Russott di Venezia San Giuliano la cordata capitanata da Fiorenzo Vaccari aveva affittato una stanza dell'albergo, con tanto di fotocopiatrice, per favorire le operazioni di accreditamento delle società aventi diritto di voto. L'altro problema sollevato dai ricorrenti era la presenza di alcune deleghe in bianco e, quindi, non compilate in tutte le loro parti. Qualche presidente di società l'ha candidamente ammesso, senza sapere assolutamente che questo fosse un problema talmente grave da mandare all'aria tutto. Un'operazione e un disguido, che farebbero pendere la bilancia della giustizia sportiva dalla parte di De Silvestri e D'Ambrosio. Fine marzo non è lontana.
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