Fisi Veneto, possibile sfida fra Bortoluzzi e Minella
Ma tiene banco il limite dei tre mandati: se fosse confermato dal Coni, l’attuale presidente regionale non potrà più ricandidarsi. Lo stesso problema ce l’ha Federica Monti di Fisi Belluno
BELLUNO
Chi saranno i prossimi presidenti della Fisi regionale e della Fisi provinciale?
Il quadriennio olimpico è finito e la federazione italiana degli sport invernali è chiamata a eleggere i quadri dirigenziali dei vari livelli (nell’ordine provinciale, regionale e nazionale) per i quattro anni che porteranno a Milano Cortina 2026. Nulla ancora però si sa relativamente alla data delle elezioni. Poco si sa anche sui candidati e sugli schieramenti che scenderanno nell’agone elettorale.
Anche perché, prima, c’è da sciogliere il nodo dei tre mandati, limite massimo stabilito per legge, un nodo al quale stanno lavorando diversi legali e il Collegio di garanzia del Coni, che è l’autorità vigilante sulle diverse federazioni.
Per quanto riguarda il comitato veneto, se dovesse venire dichiarata la possibilità di superare il limite dei mandati, pare certa la candidatura di Roberto Bortoluzzi, numero uno dello sci regionale dall’inizio degli anni 2000. A contendergli la presidenza potrebbe esserci un altro nome noto dello sport e del turismo bellunesi: circola da un po’, infatti, quello di Renzo Minella, ex presidente degli impiantisti a fune del Veneto, in passato presidente anche di Dolomiti Turismo. Non è esclusa la possibilità di qualche candidatura proveniente dalla pianura.
Per candidature, schieramenti e strategie, molto dipenderà da quali saranno le decisioni relative alla possibilità o meno di candidare anche chi ha già fatto tre mandati.
Lo stesso discorso vale per il movimento provinciale, guidato dai primi anni 2000 da Federica Monti. Le elezioni provinciale e regionale dovrebbero svolgersi nel corso dell’estate, mentre quella nazionale tra settembre e ottobre.
Qui, il candidato dovrebbe essere Flavio Roda, che ha esaurito il terzo mandato. Il primo mandato è durato solamente due anni e questo fatto è una delle questioni attorno alle quali si sta lavorando per capire se il dirigente emiliano potrà ricandidarsi. Intanto, la settimana scorsa la federazione ha comunicato ufficialmente la composizione delle nazionali (sia per quanto riguarda gli atleti sia per quanto riguarda gli staff tecnici) per la prossima stagione. Il rischio è che il nuovo presidente possa ritrovarsi con la squadra già fatta dal vecchio. Se poi vecchio e nuovo saranno la stessa persona, il problema non si porrà.
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