Francesca vuole il calcio degli uomini

FELTRE. Il calcio non è uno sport per signorine? Chi lo pensa davvero, vada a raccontarlo a Francesca Avanzo. L’attaccante della Dynamo Vellai di serie C donne ha chiesto di poter giocare il campionato maschile del Centro sportivo italiano con la Stella Azzurra. Non è un capriccio o la voglia di strillare una curiosità. Il bomber feltrino ha una spiegazione che dovrebbe convincere anche i vertici nazionali del Csi, mentre i suoi prossimi compagni di squadra si stanno organizzando, per farle avere uno spogliatoio tutto suo. Il problema della doccia è risolvibile in maniera ancora più veloce: ci si può mettere in fila dopo l’arbitro: «Voglio sposare completamente il progetto della Stella Azzurra e della comunità Villa San Francesco di Facen», spiega Avanzo, «questa struttura e il calcio sono la mia vita. Ci lavoro come educatrice da un paio di anni e mi coinvolge a tal punto che voglio arrivare fino in fondo. Ecco perché ho chiesto di poter giocare con gli uomini».
Testa e piedi a Vellai. La Dynamo gioca oggi il derby con il Keralpen Belluno e l’allenatrice Daniela Turra conta anche su Avanzo, per tentare l’impresa: «Vorrei anche vedere il contrario. Fino al 30 giugno, sarò una giocatrice della squadra feltrina, pertanto c’è da stare assolutamente tranquilli su impegno e concentrazione. Saranno totali e questo il mister lo sa molto bene. Aggiungo che il patron Luigi Calligaro è stato informato per tempo della mia richiesta e conosce a sua volta il mio amore per questa società. È come se avessi la maglia cucita addosso, dopo tredici anni. Ne avevo sedici e adesso ne conto ventinove. Ne è passato di tempo e ho avuto tante soddisfazioni».
La doccia? Anche a casa. Un’assistente e o un arbitro donna hanno bisogno di un posto a parte in cui cambiarsi. E poi c’è l’indispensabile pulizia personale: «Non la vedo come qualcosa d’irrisolvibile», sorride Avanzo, «male che vada, posso anche raggiungere la mia abitazione. Volendo, si può fare tutto, in particolare in una realtà come la Stella, che era e rimane una testimonianza delle diversità. Una squadra multietnica, alla quale ultimamente sono rimasti solo i ragazzi marocchini, ma solo perché libici e liberiani sono stati respinti e non possono rientrare in Italia. Ho seguito questi ragazzi e so quello che possono provare».
C’è chi dice no... E se il Csi non dovesse darle il permesso di giocare il campionato? ha pensato, per esempio, a quanto più pesanti possono essere le scarpate di un uomo? «So che noi donne sappiamo essere anche più cattive. Per il resto, non ho ancora preso in considerazione un eventuale rifiuto. Aspetto con fiducia e spero di essere accolta in un mondo chiaramente diverso da quello a cui sono abituata fin dai tempo in cui vivevo ad Adria. aspetto e, intanto, do il massimo per la Dynamo»-
Gigi Sosso
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