Fusione Ponte Alpi-Coi, ora ci prova il sindaco

Posizioni distanti, anche sul nome. Gianluigi Della Vecchia potrebbe mettere d’accordo tutti
Dino Della Vecchia
Dino Della Vecchia

PONTE NELLE ALPI. Nozze contrastate, forse impossibili. Dopo il derby Ponte Alpi - Coi de Pera, il campionato è giunto al termine e si comincia a parlare in modo più serio di un’eventuale fusione tra le due società, anche se allo stato attuale l’operazione sembra essere un po’ difficile. Va premesso che l’argomento era già stato trattato ad inizio aprile quando i presidenti di entrambe le compagini si erano incontrati senza raggiungere una identità di vedute.

Ora è passata qualche settimana, Il Coi de Pera è retrocesso in Terza ed il Ponte Alpi dovrà disputare i playout con il Tarzo. Nonostante il campionato sia finito e abbia già dato alcuni verdetti, la situazione sembra non essere mutata. Il presidente granata Gianni D’Incà ammette che «le posizioni al momento sono distanti. Noi abbiamo una storia di cinquant’anni abbondanti e non siamo disposti a cancellarla. Inoltre, se si parla di fusione, sarebbe bello analizzare altri aspetti, come gli oltre centocinquanta giovani impegnati nel nostro settore giovanile».

Più possibilista è in merito il vice-presidente del Ponte Alpi Luciano De Fina ed illustra quali saranno i prossimi passi in merito: «Adesso ci troveremo in comune, visto che il sindaco ha piacere di incontrare ambo le parti per capire quali siano le volontà di entrambe le società. Saremo interpellati entrambi e vedremo se è possibile fare questa fusione».

«Io sono possibilista - prosegue De Fina -dalla parte dei Coi c’è la pretesa o l’esigenza di mettere il proprio nome. Per il nome noi non siamo molto d’accordo, tuttavia potrebbe essere un passo importante se ci fosse Gianluigi Della Vecchia (figlio dell’attuale presidente del Coi de Pera Dino) come nostro futuro presidente. Questo sarebbe l’ideale per fondere le due società».

Sul fronte Coi de Pera la posizione è chiara. Il presidente Dino Della Vecchia analizza la possibilità di fusione e attacca dicendo: «Non abbiamo ancora deciso niente. Siamo un po’ distanti come vedute. Dobbiamo incontrarci per discutere alcuni dettagli ma al momento credo sia difficile la fusione. Io vorrei essere coinvolto inserendo sul nuovo nome della società la dicitura Coi ma la controparte in merito è titubante in quanto hanno una storia».

Non ritiene che sarebbe bello unire le forze e avere a Ponte nelle Alpi una squadra che militi in una categoria superiore rispetto all’attuale?

«Questo sarebbe il sogno di tutti, anche il mio. È un comune che merita qualcosa di più, visti anche i fasti del passato. Per fare il matrimonio però bisogna essere in due, altrimenti non va».

Ora quindi sembra che la palla passi al sindaco Paolo Vendramini al quale è affidato il compito di tentare una mediazione piuttosto difficile.

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