Giazzon: «Con Pavan la Plavis non ha fatto nulla di irregolare»

L’allenatore commenta la segnalazione all’assoallenatori «Era al campo solo per scambiare qualche chiacchiera» 
SANTA GIUSTINA. Una chiacchierata, qualche consiglio e nient’altro. Marco Giazzon non pensava proprio che tutto questo bastasse perché Roberto Pavan finisse osservato speciale da parte dell’AIAC, l’associazione allenatori. Quest’ultima avrebbe rilevato e poi contestato un’attività quasi da collaboratore nella Plavis, cosa da regolamento non consentita, in quanto il noto allenatore e dirigente bellunese è tesserato fino al termine del campionato con il Limana.


Ma Giazzon e la Plavis non ci stanno a far passare una normale attività di consulenza molto frequente su tutti i campi e a tutti i livelli del calcio, con qualcosa di più grande.


«Avevo già avuto modo di dire», spiega lo stesso allenatore biancoceleste, «di come ci sia da tempo un rapporto di stima e amicizia che mi lega a Pavan, in quanto mi ha insegnato molto sia dal punto di vista calcistico e sia da quello extracalcistico. Per questo una sera, avendo appreso del fatto che ero stato chiamato ad assumere la guida tecnica della squadra, è passato prima di un allenamento per scambiare qualche chiacchiera. In un’altra occasione invece, sempre sporadica, è rimasto lì un’ora durante l’allenamento, ma senza assolutamente indossare gli abiti sportivi e guidare lui stesso la squadra».


Anche perché, appunto, non potrebbe farlo.


«Esatto. Ma usando la logica, ben sapendo che Pavan è tesserato fino al termine della stagione con il Limana, credete gli si chiederebbe di partecipare attivamente ad un ruolo nello staff tecnico della Plavis? È come se domenica in campionato schierassi Soppelsa o Mele nonostante siano squalificati. Non lo facciamo perché va contro il regolamento. Però ipotizzavo che uno scambio di informazioni o vedute, come avvengono sempre in questo modo, non fossero una situazione passibile di segnalazioni da parte dell’associazione allenatori. In ogni caso, per allontanare ulteriori fraintendimenti, eviteremo di rincontrarci al campo sportivo. Può anche essere abbia sbagliato io, andrò a vedermi il regolamento. Ma in tutto questo faccio enorme fatica a vederci qualcosa di sbagliato».


Qualcuno può sollevare il dubbio che tu ti sia rivolto a lui per un aiuto “silenzioso” nella gestione degli allenamenti.


«Noi potevamo anche cercare un allenatore tesserato che ci desse una mano, però abbiamo ritenuto non fosse una figura necessaria, in quanto lo staff attuale poteva bastare per seguire la squadra. Ed è un pensiero presente tutt’ora, quindi non c’era e non ci sarà bisogno di Pavan per lavorare sul campo. Ribadisco: si è trattato solamente di due incontri dove ci si è confrontati su temi calcistici e non. Dispiace sia uscito questo putiferio».


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