Giozet alla festa dell’Italia del rugby
BELLUNO. C’era anche la nazionale di rugby in carrozzina, all’Euganeo di Padova, a tifare l’Italia impegnata nel test match contro il Sudafrica. Nel pre-match Alvise De Vidi, Davide Giozet e Nicolò Toscano hanno fatto una rapida apparizione in diretta sul network Dmax, simulando con il conduttore Paul Griffen, seduto su una carrozzina di rugby, un placcaggio ad arte. L’atmosfera di festa è poi proseguita al Villaggio ospitalità, dove erano presenti Elena Barbini e Giorgio Sbrocco, autori del libro Vincenti, dedicato interamente ai giocatori della nazionale e al movimento del rugby in carrozzina.
«Essere a bordo campo è sempre un’emozione – esordisce Giozet - abbiamo seguito la partita da dietro la panchina dell’Italia: con schiene così grosse davanti non era la posizione ottimale per vedere le azioni di gioco, ma abbiamo respirato da vicino l’adrenalina. Uno spettacolo. L’Italia? Ha tenuto bene nel primo tempo ma poi è calata (vittoria 22-6 del Sudafrica). Azzurri alla fine promossi: non solo per l’agonismo in campo ma anche per la cordialità che ci hanno riservato fuori dal campo».
Il rugby in Italia continua a crescere. E il rugby in carrozzina? «Cresciamo piano piano anche noi. È da tre anni che siamo in pista . Padova è il centro di riferimento, con una ventina di tesserati. Gli altri quindici tesserati sono in giro per l’Italia. Siamo ancora troppo pochi per poter dare vita a un campionato e così per il momento ci accontentiamo di alcuni tornei. Come nazionale l’obiettivo 2015 è il Campionato Europeo, fase B, che si svolgerà ad aprile in Repubblica Ceca. Se saremo bravi da arrivare primi o secondi, a settembre andremo in Finlandia per le finali. Sarà durissima, ma ci proveremo. Per prepararci al meglio, a inizio dicembre affronteremo un torneo in Repubblica Ceca. E a inizio febbraio saremo di nuovo protagonisti del grande rugby: prima della partita Italia Irlanda del Sei Nazioni, a Roma, dovremmo dare vita a un incontro tra Italia e Irlanda di rugby in carrozzina».
E l’handibyke? Abbandonata? «Sono in una situazione di stand-by. Con le nuove categorie sono finito nella fascia Mh2, nella quale non ho possibilità di spuntarla. Sono rivedibile ma dubito che mi facciano tornare indietro alla Mh1. Stando così le cose la vedo dura poter andare alle Paralimpiadi di Rio. Proveremo ad andarci con il rugby: la speranza di riuscirci è remota ma … mai dire mai».
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