Giro d’Italia 2023. Ivan Basso: «Indimenticabile la prima maglia rosa a Palafavera»

La corsa tornerà in Val di Zoldo e il varesino ricorda benissimo quella tappa del 19 maggio 2005
Ilario Tancon
Ivan Basso in maglia rosa
Ivan Basso in maglia rosa

La prima maglia rosa non si scorda mai.

E la prima maglia rosa, per Ivan Basso, vuol dire la Val di Zoldo come un dolce ricordo.

Il varesino, che di Giri ne ha vinti due (2006 e 2010) ha infatti indossato per la prima volta le insegne del primato al cospetto di Pelmo e Civetta.

La tappa era la Marostica - Palafavera, la giornata il 19 maggio 2005.

Il Giro proporrà un traguardo a Palafavèra il prossimo 25 maggio, in occasione della Oderzo – Val di Zoldo, tappa di 160 chilometri di sviluppo e 3.700 metri di dislivello che proporrà, oltre all’ascesa finale, anche il Cansiglio, Forcella Cibiana e l’inedito cattivissimo strappo (spettacolo assicurato) di Coi.

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Alla presentazione del Giro d’Italia 2023, lunedì sera al teatro lirico Giorgio Gaber di Milano, c’era anche Ivan Basso. Che ricorda così quella giornata di ormai diciassette anni fa.

«La prima maglia rosa non si scorda mai. Quella conquistata in Val di Zoldo fu la prima di una bella serie», dice l’ex professionista lombardo, ora sport manager alla formazione professionale Eolo Kometa.

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Quella maglia Basso la tenne solamente nella tappa successiva, la Alleghe - Rovereto, per cederla a Paolo Savoldelli nella Mezzocorona - Ortisei. Savoldelli, soprannominato “Il falco” per la sua abilità in discesa, sul traguardo di Palafavèra negò a Basso la soddisfazione della vittoria di tappa.

«Peccato non aver vinto quel giorno. Savoldelli mi batté nella volata a due, ma io quella tappa la persi in discesa: andai troppo piano scendendo dal Passo Duràn e Paolo, che si era staccato in salita, riuscì a rientrare per poi rimanere con me sulla salita finale, non proibitiva, e battermi allo sprint».

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La tappa Marostica – Val di Zoldo del 2005, undicesima frazione della corsa rosa, fu davvero spettacolare. Basso fu protagonista assoluto, con un attacco sul Duràn (sul quale passò per primo il venezuelano José Rujano) e poi con un altro attacco verso Pecol e Palafavèra. A farne le spese furono, in particolare, la maglia rosa, Danilo Di Luca, staccata di un minuto, e Damiano Cunego, vincitore del Giro del 2004, naufragato a sei minuti.

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