Giro d’Italia, i passaggi orari delle due tappe bellunesi

Giovedì l’antipasto con il passaggio nel Feltrino, sabato il clou è con la Belluno-Marmolada (partenza in Piazza dei Martiri alle 12.15)
Ilario Tancon
Un passaggio sul Fedaia
Un passaggio sul Fedaia

BELLUNO

È la settimana del Giro d’Italia sulle strade bellunesi. Una settimana di grande intensità, con due giornate di presenza della corsa rosa in provincia.

La prima è fissata per giovedì, quando si correrà la Borgo Valsugana – Treviso, frazione che prevede una trentina di chilometri in territorio bellunese, quelli che vanno da Fastro, appena superate le Scale di Primolano, a Fener: in successione si toccheranno i territori di Arsié, Fonzaso, Feltre e Quero.

La corsa rosa ritorna dunque a colorare il Feltrino dopo la grande giornata del 2019 quando andò in scena la Feltre – Monte Avena, tappa che ripercorse quasi interamente il tracciato della gran fondo Sportful Dolomiti Race. Il passaggio a Feltre è previsto attorno alle 15, ma poco prima si fermerà anche la carovana rosa.

La giornata clou sarà naturalmente quella di sabato, quando la Belluno – Marmolada deciderà, probabilmente in maniera definitiva, chi vincerà la maglia rosa finale.

 

Partenza alle 12.15 da Piazza dei Martiri, arrivo sul Fedaia (dopo San Pellegrino e Pordoi) attorno alle 17. La tappa non sarà lunghissima (167 i chilometri di sviluppo) ma il dislivello è da paura: 4. 490 metri. Quello di sabato sarà il secondo arrivo del Giro in cima al Passo Fedaia.

 

La prima volta di un traguardo ai piedi della Marmolada fu nel 2008, con la Arabba – Passo Fedaia, che prevedevano anche Pordoi, San Pellegrino, Giau e Falzarego. A vincere fu il vicentino Emanuele Sella (vincitore anche il giorno precedente all’Alpe di Pampeago) che si impose con 2’05” sul compagno di squadra Domenico Pozzovivo e con 2’10” su Riccardo Riccò.

A vestire la maglia rosa alla partenza di Arabba era il lombardo Gabriele Bosisio ma le insegne del primato in cima al Fedaia passarono (per la prima volta in carriera) sulle spalle del fuoriclasse spagnolo Alberto Contador che le portò fino al trionfo finale di Milano. Tra i passaggi sulle terribili pendenze del Fedaia (la parte più ostica è costituita dai cinque chilometri dopo Malga Ciapela, che presentano punte del 18 per cento) di particolare suggestione il passaggio del 1998 quando, nella Asiago – Selva di Val Gardena, dopo Malga Ciapela Marco Pantani si involò (insieme a Giuseppe Guerini) e andò a conquistare la sua prima rosa e, poi, il suo primo Giro d’Italia.

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