Giuliana a sorpresa su Alpago – Longarone Alpina. «Noi sovrastimati, sono loro i favoriti»
Il presidente gialloblù pensa alla super gara di Puos.
«È il match del secolo, ma per noi è più importante la partita di Coppa»
Alpago – Longarone Alpina? «È la partita del secolo», come la definisce Carlo Giuliana, presidente gialloblù. Che non si dice preoccupato della sconfitta 1-0 incassata contro il San Martino Colle e costata il primo posto solitario. Il focus si sposta ora all’atteso derby di Puos, dove gli alpagoti puntano a vincere per effettuare il sorpasso in vetta. Ma stando alle parole del vulcanico numero uno del Longarone Alpina, gli infortuni stanno condizionando l’attuale cammino della squadra del tecnico Sandro Tormen. E comunque la priorità nelle sfide da vincere viene ritenuta un’altra.
«Quella con il Brendola dei quarti di Coppa Veneto dell’8 dicembre, in casa nostra».
Addirittura?
«Certo. Rimangono quattro partite da giocare: i quarti dell’8 dicembre, le semifinali andata e ritorno di inizio marzo e la finale. Se vinci la Coppa, vieni ripescato».
Ora c’è il derby.
«La partita del secolo mi viene da dire. Il problema è che noi siamo completamente un’altra squadra, rispetto a prima. “El Tiko” Garcia ne avrà per un paio di turni a causa di una lieve contrattura, abbiamo altri problemi di diversa entità. Insomma, non proprio il massimo della vita».
Non il top per affrontare una diretta rivale.
«L’Alpago è la squadra favorita a vincere il campionato. Ci provano da tanti anni ormai, adesso non possiamo pensare che arriviamo noi e saliamo in Promozione facilmente».
Si sta levando un po’ di pressione?
«Lo penso sul serio, forse ci siamo sovrastimati. E poi abbiamo diversi guai fisici».
In più venite dal ko di domenica.
«Quello non mi preoccupa, perché si è trattato di un risultato condizionato dall’arbitraggio. Il rigore per loro nel finale c’era, ma il nostro gol era regolare. Inoltre abbiamo giocato solo nella loro metà campo, costruendo quattro, cinque occasioni clamorose».
Venite da un cambio allenatore, con Sandro Tormen al posto del dimissionario Tiziano Schiocchet. Che lei però avrebbe esonerato lo stesso.
«Siamo tutti contenti del nuovo tecnico. Ha un modo diverso di allenare e concepire il calcio, con anche un comportamento diverso. Si badi bene, io di Schiocchet ho una bella considerazione riguardo la persona. Però da allenatore non andava più bene».
Si dice parte della dirigenza non fosse d’accordo su un eventuale cambio, se lei lo avesse esonerato.
«Questo solo dopo la prima crisi della settimana precedente. Quando però avrei dovuto comunque effettuare la sostituzione alla guida tecnica, in seguito rimandata per via delle sue promesse di cambio caratteriale. Dopo eravamo concordi».
Veniamo al mercato. State cercando giocatori da fuori. È una politica che paga?
«Ne abbiamo portati di bravi: Fusciello, Djigo, Dimas, Garcia e così via. Come detto due anni fa, in provincia preferisco non pescare più. Se hai determinati obiettivi, è difficile trovare calciatori che sposino la tua filosofia, tra richieste di rimborsi esagerati, poca voglia di abbandonare il proprio orticello e così via. Certo, di bellunesi bravi ne abbiamo, compresi tra i giovani, però è inevitabile rivolgersi anche altrove. Dove comunque al momento è tutto bloccato, a livello di mercato. Ora sto cercando una seconda punta».
Dimas ha avuto le difficoltà di forma fisica.
«Avremmo dovuto affiancargli un preparatore atletico. Come ora a Sacile, dove gioca. Ha già perso almeno otto chili. Qui però non si prendeva con il tecnico».
La risposta del pubblico di Longarone vi soddisfa?
«Qui dicono di non vedere da tempo così tanta gente».
Caso Longo. Cosa si attende dalla Procura Federale?
«Abbiamo testimoniato tutti. Aspettiamo la sentenza, ma siamo sicuri andrà bene. In caso contrario, è tutto impugnabile da parte dei nostri avvocati».
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