Gosaldo e il calcio, un legame unico

Presentato il libro sulla storia della società e di un’intera comunità che nelle sue squadre continua a identificarsi

GOSALDO. «Una serata di grande interesse sociologico», ha detto una giovane a un certo punto. E ha ragione. Quella svoltasi sabato sera alla Casa Acli di Gosaldo non è stata una semplice presentazione di un libro che racconta la storia di una squadra di calcio. È stata una serata dedicata a una società e a uno spirito che, nonostante i numeri demografici facciano paura, non muore. Aleggia nella sala spartana, si materializza sul palco e nei volti delle tante persone sedute in platea.

Non c'è tanta gente da fuori e forse è un peccato. Ma Gosaldo è questo e bisogna andarci per capirlo, leggerlo e apprezzarlo. Certo Gianniantonio Cassisi, “el dotor”, che «’là dovest vegner qua su a Gosalt, par vinzer» come gli disse il presidentissimo Mario Pongan, ha raccontato il calcio nel suo “Grande Gosaldo. Sulle tracce di una storia straordinaria” (Momenti Aics Editore). E non poteva essere altrimenti. Gli ultimi 30 anni di storia di questo paese sono strettamente legati al calcio. Per chi la vede da fuori è una storia incredibile: 16 successi nel campionato agordino in 42 edizioni, la prima nel 1985, l’ultima nel 2015. In mezzo una popolazione che cala, negozi e attività che chiudono, qualche giovane che si sposta altrove. Ma il calcio rimane lì e le vittorie pure.

Sabato sera Cassisi, salutato dal presidente del Calcio Gosaldo, Yari Masoch, ha raccontato alcune delle pillole che si ritrovano nel libro di 322 pagine (impaginato da Davide Capponi) ricche di aneddoti, foto e dati. Lo ha fatto assieme a Mirko Mezzacasa in un dialogo a tratti esilarante, a tratti commovente. Solo paesi così possono dedicare una bella fetta di una serata di gioia e un affetto estremamente sincero agli “angeli” che non ci sono più, ma che continuano a essere parte effettiva e affettiva di una comunità: Giorgio Dal Don, Dino Schena, Rudi Bressan e il piccolo Giovanni Casaril.

L'autore del libro, che è stato negli anni giocatore, medico e tecnico del Calcio Gosaldo, non ha trattenuto le lacrime quando, in particolare, ha salutato l'amico Rudi con una canzone scritta proprio per lui. Toccante questa, divertentissime quelle che da sempre si sentono sui campi di calcio della vallata e che “le donne del Gosaldo” hanno rievocato cantandole con l'accompagnamento della chitarra di Cassisi. È anche con loro che i grandi del Grande Gosaldo hanno vinto e stravinto.

Viviano Masoch e Giovanni Marcon (premiati perché presenti in tutti i campionati) e poi Giacomino Marcon, Carlo Bedont, Luca Latti, Nicola Carrera solo per citarne alcuni. La loro qualità, il loro carattere, la loro amicizia, le loro famiglie sono ricordate nel libro (di cui Italo Rualta ha letto alcune pagine) realizzato anche grazie a tanti contributi fra cui quello dell'attuale sindaco, Giocondo Dalle Feste. Le tante foto del cd allegato al libro sono state proiettate con il montaggio di Roberto Soramaè. Gosaldo si è rivista e sentita orgogliosa di se stessa. Fermare il tempo continuando a farlo scorrere non è da tutti.

Gianni Santomaso

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