Hockey Alleghe, l’appello per smuovere la coscienza del paese
ALLEGHE. Ripartire con entusiasmo e qualche volontario in più. È l’obiettivo dell’Hockey club Alleghe, che ha indetto la riunione pubblica di venerdì, con una buona partecipazione, per far partire un messaggio chiaro.
«Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti per portare avanti questa blasonata società».
Nessun rischio chiusura all’orizzonte, solo l’appello rivolto agli appassionati agordini per far sì che questa realtà, che tanto ha dato alla vallata agordina, non rischi di sparire. Tanti i concetti espressi dai dirigenti e semplici appassionati. Ma quello più importante è la mancanza di un ricambio generazionale, all’interno delle associazioni di volontariato.
Insomma la crisi delle vocazioni nelle varie realtà associative.
«Ho l’impressione - ha dichiara Felice Gaiardo- che in questo momento ci siano più problemi nel far vivere una qualsiasi società sportiva rispetto al passato. Nel nostro caso, non ci sono problematiche dal punto di vista economico, grazie al prezioso contributo di tutti i partner commerciali che ringrazio dal primo all’ultimo. Certo in questi anni in cui la società ha partecipato alla serie B siamo stati bravi a chiudere i bilanci in parità. Parlo piuttosto dell’impellente bisogno di cercare nuovi volontari, fondamentali per andare avanti».
Gaiardo ha toccato poi un tasto dolente, quello della scarsa partecipazione della popolazione all’attività dell’Alleghe.
«Sono un po’ deluso dalla popolazione. Vedo tanta gente che gravità intorno alla società, ma purtroppo ci sono poche persone davvero partecipi al mondo Alleghe. Spero che questa riunione possa smuovere qualche coscienza, per far sì che si possa continuare ancora. Tutti possono darci una mano nel limite delle loro possibilità, abbiamo bisogno di autisti per i pulmini delle varie rappresentative, di volontari che seguano le nostre under e altre figure. Tutti insieme possiamo e dobbiamo farcela».
Non meno importante degli altri è il problema sottolineato da più parti della competitività della prima squadra che faccia da traino alla famiglia delle giovanili e al ritorno all’Alvise De Toni del grande pubblico, come sottolineato da Stefano Orsingher, cronista da anni delle vicende alleghesi.
«Secondo me, per portare gente allo stadio ci vuole una società competitiva. Per far questo dobbiamo dotarci noi come Alleghe di una struttura simil manageriale vicino a quella delle grandi realtà. Noi abbiamo bisogno di un direttore sportivo, un uomo che sia stato all’interno del mondo hockey, che sappia tenere i rapporti con le altre società e la federazione. Qualcuno qui in paese si è dimenticato del ritorno economico che Alleghe ha avuto grazie all’hockey e a questa società. Questa squadra può essere un’opportunità non solo dal punto di vista umano. Ogni 10 anni l’Alleghe ha saputo rinascere dalle sue ceneri come la fenice, sono sicuro che ce la farà anche questa volta, con l’aiuto di tutti».
È intervenuto poi il sindaco di Alleghe Siro De Biasio, che ha rimarcato la vicinanza della sua amministrazione nei confronti della società.
Ha preso la parola poi una bandiera dell’hockey alleghese, Manuel De Toni, il quale non si è sbottonato sulla sua decisione di appendere i pattini al chiodo, ma ha rivolto un importante appello a tutti coloro che amano e hanno a cuore l’Alleghe.
«Spero vivamente che questa riunione possa far smuovere qualche coscienza di chi tanto ha dato e ricevuto da questa società. Questo è il momento di farsi avanti per amore dell’Alleghe».
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