Hockey: Cortina, serve sempre lo sponsor

Dell'Osta: «Vogliamo tornare a lottare per lo scudetto in pochi anni»
Il Cortina nel derby
Il Cortina nel derby
CORTINA.
Ai ferri Cortina. Gli Scoiattoli hanno già fretta di ricominciare. La speranza è di non ritrovarsi più all'ultimo giorno per l'iscrizione alla serie A, anche se il problema è esattamente lo stesso dello scorso finale di campionato: la mancanza di uno sponsor principale. Un grande marchio, sulla maglietta biancoceleste, dove fino a un anno fa c'era quello di Champagne De Vilmont, Vinicola Serena.

Intanto, i giocatori stranieri hanno salutato il gruppo e qualcuno potrebbe anche tornare sotto le Tofane, mentre quelli di scuola italiana si stanno ancora allenando, sul ghiaccio dell'Olimpico. Rimarrà in panchina il canadese Douglas McKay? Presto per garantirlo. Nei prossimi giorni, la prima riunione del dopo stagione regolare, nel bel mezzo delle partite più importanti dell'annata. Quelle che assegneranno il tricolore: «Credo che si partirà dal bilancio di quella appena finita, prima di organizzare la prossima - spiega il responsabile della comunicazione Luca Dell'Osta - sarebbe stato bello proseguire il campionato di qualche settimana, ma come diceva anche il presidente Alessandro Moser ci sono dei motivi molto precisi, se questo non è successo».

La squadra si fa.
Il Cortina sarà di nuovo al via, comunque. A costo di rimettere insieme un pool di sponsor che copra il contributo di uno più grande. E' curioso che, ad esempio, il Valpusteria si stia permettendo un'azienda per girone eliminatorio e play off e, come buona ultima, Fiat. «L'intenzione della nostra società sarebbe quella di tornare a lottare per lo scudetto, nel giro di due o tre anni. In fondo, non è molto che l'abbiamo vinto. Quest'anno poteva andare meglio, con meno fretta e minori problemi. Avessimo trovato subito due giocatori molto importanti, come Branda e Posmyk probabilmente i ragazzi si sarebbero qualificati per i play off, senza ridursi a giocarseli all'ultima giornata contro l'Alleghe».

Orgoglio giovanili.
Mentre Moser starà facendo qualche chiacchiera con McKay, per vedere se è possibile proseguire il rapporto o se invece è il caso di lasciarsi e puntare su un altro allenatore, festeggiano i responsabili delle squadre del vivaio: «Del discorso allenatore, giustamente si occupa direttamente il presidente. Per il resto, non possiamo non essere molto felici dei risultati delle formazioni giovani: tutte sono entrate nei play off, segno che stiamo lavorando bene per il nostro futuro agonistico. L'unica a essere rimasta fuori è proprio quella di serie A e purtroppo è il secondo anno che succede».

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