«I playoff sarebbero inutili. Dobbiamo ridurre i gironi e i ripescaggi saranno pochi»

Il presidente della Figc veneta Giuseppe Ruzza interviene su un tema che fa discutere. «E’ un momento particolare, in due anni occorre tornare ai numeri abituali nelle nostre categorie»

Gianluca da Poian
Il presidente della Figc veneta Giuseppe Ruzza
Il presidente della Figc veneta Giuseppe Ruzza

I playoff nella stagione attuale sarebbero di fatto inutili, considerata la necessità di tornare presto al numero di squadre abituali negli anni passati. Ecco perché la Figc veneta non prevede in questo campionato gli spareggi dall’Eccellenza alla Seconda Categoria. Di fatto la vincitrice di ogni girone sarà promossa, mentre la graduatoria per gli eventuali ripescaggi sarà così formata: in testa chi alza la Coppa Veneto (o l’altra finalista se la vincente ha già vinto il campionato), a seguire le seconde classificate. Confermati invece i playout. Lo spiega meglio il presidente regionale Giuseppe Ruzza, Visto l’interesse attorno al tema.

«Premessa: di solito sono utilissimi. Ma non dobbiamo dimenticare il momento che stiamo vivendo. Entro due stagioni c’è l’esigenza di tornare ai numeri abituali, legati ai gironi da 16 squadre. Parlo quindi di un’Eccellenza con 32 formazioni anziché le attuali 42, di una Promozione da 64 rispetto alle 70 di adesso e di una Prima da 128 invece di 140».

Tradotto, non ripescherete nessuno o quasi.

«Esatto. Già siamo riusciti a garantire la promozione alla categoria superiore di tutte le prime classificate, nonostante quest’anno vi siano più gironi. Di conseguenza ripescare squadre cozzerebbe con l’esigenza di diminuire il numero di formazioni complessive. Molte sfide playoff non avrebbero alcuna utilità».

Obiezione: in serie D si giocano da anni playoff di fatto inutili, perché chi li vince entra in una graduatoria per difficili ripescaggi in C. Non si può fare così anche nei tornei regionali? Invece di dare l’eventuale speranza alla seconda classificata, la si dà a chi vince semifinale e finale playoff del girone. Altrimenti molte squadre saranno senza motivazioni già a febbraio, se non prima...

«Siamo in una situazione di emergenza. Adesso per fortuna sta andando tutto bene e riusciamo a giocare con regolarità, però in anni così difficili, costringere le società a spendere ed organizzare un mese ulteriore di attività con la possibilità quasi nulla di salire di categoria mi pare assurdo».

E fare un sondaggio? Votano tutte le società regionali senza distinzione di categoria, se la maggioranza dice sì ai playoff li organizzate. Anche le squadre di D restano in attività un mese in più, consapevoli di non andare in C quasi sicuramente.

«La nostra è una decisione presa, dunque non è nostra intenzione indire una sorta di referendum sul tema. Però, se dovessero giungere un numero elevato di richieste di inserire i playoff, terremo in considerazione la volontà dei club. Non pensiate ad ogni modo che disputare gli spareggi sia un’esigenza così sentita e condivisa. E ad ogni modo ribadisco come i ripescaggi saranno nulli o assai ridotti, la prossima estate. Pur di arrivare al numero di squadre standard, non è escluso addirittura la prossima sia un’annata con gironi dispari».

I playoff restano quindi solo in Terza. A proposito, che opinione ha di questo campionato già saltato in alcuni comitati? Si arriverà in futuro ad una Seconda allargata oppure il calcio provinciale resterà vivo?

«Mi auguro la seconda opzione. E in un certo senso i numeri in Veneto puntano in tale direzione. Abbiamo aumentato le iscritte di quasi venti unità e in estate diverse compagini non hanno accettato il ripescaggio nel regionale. La Terza piace ancora, compresa la facoltà di scegliere il giorno delle gare casalinghe».

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