Il futuro della Sisley resta appeso a un filo
BELLUNO. Dove c'è un candidato sindaco, c'è la Sisley. Molto se non tutto si sarebbe aspettata la squadra orogranata, meno che di entrare nelle campagne elettorali di mezzo Nordest per le prossime amministrative. Sembra incredibile, ma sia a Belluno che a Conegliano si andrà presto a votare e i candidati preferiscono promettere agli elettori la pallavolo di A1, piuttosto che una sacrosanta fognatura o una bella piazza, in un quartiere senza neanche uno slargo.
Fra l'altro, nella capitale del Prosecco non sono riusciti a mantenere la Spes femminile con Giovanni Lucchetta, venerdì scorso è nata la nipotina Imoco Volley: ti pare che ci possano essere spazio alla Zoppas Arena e soldi dagli sponsor anche per "Fox" Fei e i suoi amici? Ma a proposito, a Belluno come va?
L'incontro del general manager Pasquale Gravina con gli imprenditori della provincia e il portavoce del primo cittadino Antonio Prade, Vincenzo Agostini dell'altro giorno, alla Carpenada è stato «soddisfacente - lo definisce il presidente dell'Alpifind, Mario Bez - però per il momento non sono in grado di dire altro. Ci vorranno almeno dieci o quindici giorni, in maniera da avere un quadro più chiaro della situazione. Intanto, lavoramo in silenzio».
Game over: 30 giugno. Un gruppo di imprenditori ci sarebbe, il problema è che non si ritroverebbe nelle condizioni di coprire tutte le spese. Un importo fra i 3 e i 4 milioni di euro, che sono tanti soldi. Quanto tempo rimarrebbe, per stanare gli altri denari? «Il termine è quello del 30 giugno, giorno in cui la famiglia Benetton staccherà la spina e comincerà a occuparsi al massimo del settore giovanile e del settore rugby - continua Bez - la verità è che non è il momento di fare delle chiacchiere: meglio essere il più concreti possibile e, in questo momento, non è un aggettivo che posso usare. La prossima scadenza è la partita di domani contro la M. Roma per la Challenge Cup».
Concreto e ottimista. Bez non si sbottona per niente, ma si riesce a strappargli almeno il fatto che «sono ottimista per natura e sto lavorando al massimo delle mie possibilità, per garantire ai bellunesi una domenica pomeriggio con l'erede della Sisley. Ma come dicevo, non sono ancora in grado di essere più preciso di così e non voglio buttare parole al vento».
Metà budget. Passato il primo periodo di carestia, alla Spes Arena, con quattro gatti in gradinata e risultati poco incoraggianti, alla lunga la Sisley si è sistemata nelle prime quattro, pur non riuscendo a richiamare le folle oceaniche dell'ultima Champions League. Accanto al silenzio di Bez, ci sono le parole, almeno sottovoce, di Sergio Milani: «Non è del tutto tramontata la possibilità di avere la Sisley in città anche per il prossimo campionato. Un gruppetto di imprenditori si è fatto avanti, come si diceva, ma così com'è non è in grado di sostenere uno sforzo come quello richiesto da una società di A1 da primi quattro posti. Senza dimenticare che, per il momento ci sono impegni sul tavolo e non dei soldi veri. Voglio dire che non ci sono contratti firmati e, senza di quelli, non si va da nessuna parte».
Benetton decisi. Esclusa qualsiasi retromarcia da parte della famiglia trevigiana. Eventualmente bisognerà fare senza di loro: «Questo è certo - conclude Milani - occorre trovare delle alternative altrettanto valide, non c'è scampo».
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