IL GIRO A BELLUNO - LE TAPPE STORICHE / 17E' di Bizzi la prima firma bellunese

E' il lontano 1938 quando la corsa rosa arriva nelle nostre strade. Mussolini costringe Gino Bartali a fare solo il Tour de France, per un motivo di propaganda politica
Giovanni Valetti in una foto d’epoca
Giovanni Valetti in una foto d’epoca
BELLUNO
. Un salto indietro di settantatre anni. Ripescando negli archivi impolverati di quegli anni, di quando il Giro approdò per la prima volta nella nostra provincia. Succede che al Tour del 1937 Gino Bartali, in maglia gialla e fresco vincitore del Giro d'Italia, finisca in un fosso pieno d'acqua, posto a bordo della strada.

Il grande Ginettaccio si prende una brutta polmonite e deve rinunciare a proseguire, perdendo l'opportunità di centrare la prima doppietta Giro - Tour della storia del ciclismo.

Nel 1938, il Duce Benito Mussolini decide che, per ragioni di propaganda politica, l'Italia dovrà primeggiare al Tour de France e tornare magari a vincerlo per la terza volta, dopo i primi due successi di Ottavio Bottecchia.

All'epoca in Francia correvano le nazionali e per l'Italia fascista un successo in terra francese avrebbe significato molto.

Mussolini, pertanto, impedisce a Gino Bartali di partecipare al Giro e così gli appassionati bellunesi di ciclismo non vedono transitare sulle strade della provincia il mitico Ginettaccio nella prima volta del Giro d'Italia dalle nostre parti.

L'approdo in provincia della corsa rosa, che all'epoca aveva grande importanza nella promozione turistica, pareva cosa già fatta nel 1937, ma l'organizzatore del Giro, Armando Cougnet, preferì far affrontare agli atleti il Rolle e il Costalunga, nella tappa Vittorio Veneto - Merano, tagliando fuori la nostra provincia.

Finalmente, il 23 maggio del 1938 il Giro approda sulle nostre strade, con la Trieste - Belluno di 243 chilometri. Sono strade bianche, sterrate, è un ciclismo d'altri tempi. Il gruppo affronta per la prima volta il passo della Mauria, dove transita per primo Cottur. E' la quattordicesima tappa e in maglia rosa c'è Giovanni Valetti della Frejus, già vincitore della tappa di La Spezia e della crono da Roma al Terminillo, ma soprattutto secondo nel 37, alle spalle di Bartali.

A Belluno vince Olimpio Bizzi, che precede in volata Cino Cinelli e Pietro Rimoldi. Il giorno successivo il Giro osserva il riposo proprio a Belluno, mentre il 25 maggio la corsa rosa riparte dal capoluogo per dirigersi alla volta di Recoaro Terme, dove il traguardo è posto, dopo 154 chilometri. In terra vicentina la maglia rosa Valetti legittima la maglia di leader della corsa e mette le mani sulla ventiseiesima edizione del Giro, precedendo di 1'46" Ezio Cecchi e di 3'11" Settimio Simonini.

A Milano Giovanni Valetti conquista il suo primo Giro d'Italia, 8'47" su Ezio Cecchi e 9'06" su Severino Canavesi. Valetti si impone anche nella classifica del Gran premio della montagna.

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