IL GIRO A BELLUNO - LE TAPPE STORICHE / 231983: che battaglia Saronni-Visentini

Il «Giaguaro» resiste agli attacchi e arriva a Milano in maglia rosa. E’ il 1983 e il campione del mondo in carica era leader della classifica dopo la tappa di Campitello Matese
Un’immagine grintosa di Giuseppe Saronni
Un’immagine grintosa di Giuseppe Saronni
BELLUNO
. Dopo il digiuno del 1982, il Giro d'Italia torna a cibarsi del gusto inimitabile delle Dolomiti nell'83. Il patron storico Vincenzo Torriani ha previsto un tappone con cinque passi: due volte il Campolongo, quindi il Pordoi, il Gardena e il Sella, insomma, quello che per gli amanti dello sci è conosciuto come il Sellaronda.

Il grande favorito è il campione del mondo in carica e vincitore della Sanremo di quell'anno, Giuseppe Saronni.

Il ciclista da molti noto con il soprannome di «Giaguaro» strappa la maglia a Contini nella Campitello Matese - Salerno, vinta da Moreno Argentin e la tiene fino alle Dolomiti.

Già nella cronometro individuale di Parma, il leader della corsa ha rafforzato la propria posizione, rifilando 50" a Visentini, 2'55" a Moser e 3'34" a Battaglin. Roberto Visentini, però, non si arrende e il 3 giugno, giorno del tappone dolomitico, sferra il suo attacco a Beppe Saronni.

La maglia rosa, tuttavia, resiste con grande cuore sui passi, mantenendo il rassicurante vantaggio di 1'56".

La tappa del Sellaronda viene vinta da Alessandro Paganessi, nella sua unica vittoria al Giro.

In vista di Arabba l'atleta della Bianchi stacca sia Mario Beccia, sia Jean - René Bernaudeau, rifilando a entrambi oltre due minuti. Saronni, come detto, regge agli attacchi di Visentini e arriva al traguardo sempre più maglia rosa.

Una curiosità, Alessandro Paganessi è, poi, stato protagonista sulle nostre strade vincendo una delle prime edizioni della Gran Fondo Campagnolo.

La carovana riparte da Arabba il 4 giugno, alla volta di Gorizia. La tappa è vinta da Moreno Argentin, che precede Hoste e Gavazzi. Saronni tiene la maglia in vista della cronometro individuale dell'ultimo giorno.

Alla vigilia della crono, però, accade un colpo di scena da cronaca giudiziaria, altro che sportiva. Un fornitore di cerchioni della squadra di Visentini, Giovanni Arrigoni, va all'hotel Internazionale di Gorizia e offre due milioni a due camerieri, affinché mettano del lassativo nella minestra di Saronni.

Un poliziotto, però, sventa il piano e Beppe Saronni può così vincere il suo secondo Giro.

Roberto Visentini, infatti, tenta il tutto per tutto, vince la frazione e ruba anche qualche decina di secondi a Saronni, non a sufficienza, però, perché il campione del mondo in carica conquista la corsa rosa con 1'07" sul bresciano e 3'40" sullo spagnolo Alberto Fernandez.

In rete
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