Il Grifone artiglia, l’Albaluna si arrende

D femminile. C’è lotta solo nel terzo parziale, ma le ospiti sono troppo più forti
La rosa dell'Albaluna Feltre
La rosa dell'Albaluna Feltre

FELTRE. Il Grifone si è mangiato l’Albaluna. L’armata di coach Barberin è una delle formazioni più forti che abbiano calcato il suolo della Luzzo nelle ultime stagioni e la differenza tra le due squadre è stata abissale. Dominatrice indiscussa della gara e del Girone A, il Grifone dà spettacolo spazzando via l’Albaluna, la cui reazione è tardiva. La banda Carpene reagisce infatti solo nel terzo parziale, ma negli altri lo strapotere degli ospiti è tale da mettere tutti d’accordo: alla Luzzo non c’è partita e i padroni di casa non possono che capitolare.

Il Grifone è solido in ricezione quanto pragmatico nell’esprimere il proprio concetto di volley, senza curarsi talvolta dell’aspetto estetico, ma poco importa. Cella, grande palleggiatrice, vince il duello a distanza con Ferigo, sfornando palloni al bacio a Rullo e Sartor e non solo, che a loro volta vincono il confronto con i colleghi Zannin e Faoro, così come fa Zanardo con Natalone.

Nonostante il sorprendente risultato di giornata, che ha visto l’inseguitrice Jesolo trionfare sul proprio campo ai danni del Sedico, l’Albaluna conserva ancora un prezioso +7 sul terzultimo posto, ultima casella destinata alla retrocessione: da qui al termine della stagione ogni gara sarà decisiva, con la lotta salvezza che si preannuncia scoppiettante.

Nel primo set il Grifone si porta subito avanti (4-6) ma l’Albaluna sembra tenere, anche se si iniziano già ad avvertire i sintomi di quello che sarà il crollo: i vecchi errori e i limiti della squadra, che fatica a coprire gli spazi e a mantenere la lucidità nei momenti decisivi, vengono messi a nudo da Sartor e Furlanetto, che allungano lo score del Grifone portando gli ospiti sul 11-17. Faoro non riesce a portare per mano la squadra, trovando di fonte a sé il muro invalicabile di Cella e Furlanetto, così come Zannin, che in alcuni frangenti spedisce la palla ben oltre il limite del terreno di gioco, alla pari di Costa. Il tabellone recita così 12-22. L’Albaluna riesce a strappare qualche punto, ma il Grifone chiude il set (16-25).

Il secondo parziale è un monologo ospite, racchiuso in alcuni istanti di volley allo stato puro: con pipe e non solo, dettati da movimenti perfetti in avanti e dietro, la banda Carpene subisce una dura lezione (7-20), prima della dipartita, con l’errore decisivo di Turrin (10-25).

Nel terzo set Carpene rimescola le carte e il Grifone sembra aver esaurito le energie. Si combatte punto su punto, con Faoro e Zannin che guidano la carica, ma è un’illusione. 24-26 e fischio finale.

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