Il Limana Cavarzano investe su vivaio e strutture: un campo in sintetico per far allenare i baby

Il progetto da duecentomila euro alla parrocchia don Bosco. 

Mano tesa alla Dolomiti: «Collaboriamo per i ragazzi»

Gianluca da Poian
Una giovanile del Limana Cavarzano
Una giovanile del Limana Cavarzano

BELLUNO

Due campionati provinciali vinti, con il conseguente ritorno nelle categorie regionali di Giovanissimi ed Allievi. Una stagione perfetta per il vivaio del Cavarzano, il quale lo ricordiamo conta su 250 tesserati. E adesso per dare loro adeguati spazi di allenamento è pronto a partire un progetto ambizioso. La società stessa finanzierà la costruzione di un campo sintetico d’allenamento alla parrocchia Don Bosco, attraverso i fondi raccolti sia da sponsor e sia attraverso una sorta di azionariato tra le persone vicine alla società o interessate al progetto. L’accordo tra il club e la parrocchia è già concreto e reale e a settembre si svolgeranno i lavori che, nel giro di un mese, permetteranno di utilizzare la struttura e gli spogliatoi prefabbricati. Un’operazione da poco meno di 200 mila euro, che nei dettagli verrà illustrata nel corso delle prossime settimane.

«Avevamo l’esigenza di ovviare alla situazione di Cusighe, dove da ormai tre anni ci alleniamo nella struttura gestita dall’Ulss senza utilizzare le docce, chiuse di punto in bianco», dicono i dirigenti del settore giovanile. «Dopo di che, vedremo di usufruire pure della Goal Arena accanto al Polisportivo».

Il Cavarzano – che collabora dalla scorsa estate con il Limana ed ha un’unica prima squadra e juniores costruita proprio assieme al sodalizio gialloblù – tiene a fare le cose come si deve. «Anni fa le nostre formazioni erano tutte nella categoria Elite, però forse quel livello era fin troppo alto da mantenere. In estate siamo però partiti con l’obiettivo di riportare il Cavarzano nei tornei regionali e ci siamo riusciti. Adesso sarebbe altrettanto significativo riuscire ad ottenere tale risultato anche con le squadre giovanili del Limana». Più cresce il valore tecnico delle categorie in cui giocano i ragazzi e più sarà semplice mantenere una prima squadra composta anche da ragazzi cresciuti in loco. Ce ne erano parecchi di “nativi” di Camp de Nogher nella formazione promossa in Eccellenza solo qualche settimana fa.

Un altro aspetto su cui i giallorossi puntano sempre forte sono le collaborazioni. La mano tesa è rivolta anche verso la Dolomiti Bellunesi, nonostante i pesanti screzi passati con il Belluno. «Siamo qui disponibili, ci mancherebbe altro. Occupiamo una categoria inferiore come prima squadra ed anche le giovanili non sono più “rivali” al pari di una volta. Sarebbe bello sederci attorno ad un tavolo e capire le rispettive esigenze. Così come intendiamo dialogare con tutte le realtà limitrofe. L’importante è il bene dei ragazzi».

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