Il Ramon manda la Juventina in Terza
RAMON. Allo Stadio San Pancrazio il Ramon prevale sulla Juventina e si guadagna altri 90’ di sofferenza, con la speranza di conquistare una sudata salvezza, cosa purtroppo non riuscita alla squadra di mister Bee. La posta in gioco è alta e si vede. Le formazioni sono contratte, intimorite dagli effetti che qualsiasi giocata potrebbe avere sul risultato finale: corto circuiti mentali dopo una stagione logorante. I biancoazzurri di casa non sembrano voler premere sull'acceleratore, forti del piccolo vantaggio rappresentato dalla migliore posizione nella classifica del campionato.
Gli ospiti si adeguano ai ritmi bassi e ne consegue una partita bloccata e poco spettacolare. Alla fine del primo tempo, terminato a reti inviolate, è chiaro a tutti, giocatori, addetti ai lavori e tifosi, che il match potrebbe essere sbloccato solo dalla prodezza di un singolo o da una situazione da palla inattiva. Al ritorno dagli spogliatoi inizia anche il valzer delle sostituzioni: l'allenatore del Ramon, Andreazza, manda in campo Miron al posto di Nichele, poi Sabbadin per Danielutti. Bee sembra contento dei suoi ma più passa il tempo più c'è bisogno di un gol e la Juventina è costretta a scoprirsi. Il Ramon, che non aspettava altro, è bravo ad approfittarne alla mezz'ora, quando Alberton sigla una rete che fa esplodere di gioia il pubblico casalingo.
La Juventina si riversa con ancora più ardore nella metà campo avversaria ma il risultato è un aumento della confusione, che permette al Ramon il raddoppio in contropiede, con Sabbadin: la marcatura chiude la partita e anche la stagione della Juventina, nel modo più amaro possibile. La squadra sembrava potesse condurre un campionato tranquillo dopo una partenza incoraggiante e ricca di buoni risultati ma nei mesi seguenti il calo di prestazioni e risultati ha fatto crollare anche le certezze di una rosa che, al netto dei valori tecnici, avrebbe potuto evitare l'amaro epilogo della retrocessione in terza categoria. Onore al Ramon, vincitore sul campo, e onore anche ai giocatori della Juventina, sempre in grado di lottare fino all'ultimo.
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