Il secondo tempo sportivo di Manfroi. «Il calcio è il passato, il presente è il golf»
SEDICO
Il calcio è il passato, il presente è nel golf. Questa, in estrema sintesi, la storia sportiva di Mauro Manfroi. Il sedicense vanta un nutrito curriculum prima da portiere (di buon livello, per le nostre categorie dilettantistiche) e poi da preparatore dei numeri uno ed allenatore in varie squadre della provincia.
Lungo circa quattro decenni nell’ambiente del calcio bellunese, spiccano la lunga esperienza tra i pali del San Giorgio e il legame con il team del paese in cui abita, per il quale ha rivestito, in tempi diversi, tutti e tre i ruoli. Poi, quattro anni fa, l’avvicinamento in prima persona ad un altro sport, sempre su campo verde, ma con tutt’altre caratteristiche. Oggi l’ex guardiano nel suo tempo libero prova, attrezzato di apposito bastone, a mandare la pallina in buca con il minor numero di colpi possibile. Riavvolgiamo però il nastro e ascoltiamo dalle parole del protagonista la sua esperienza, partendo dal principio.
Mauro Manfroi, iniziamo ripercorrendo la sua carriera nel calcio.
«Ho iniziato, quando ero piccolo, nel settore giovanile del Sedico, con cui ho fatto tutta la trafila e anche qualche presenza in prima squadra, in Promozione. Poi, a 18-19 anni, un passaggio di due anni alla Plavis, tra Terza e Seconda Categoria. Quindi sono andato al San Giorgio: siamo partiti dalla Seconda per poi vincere dopo qualche anno il campionato e salire in Prima. Lì ho giocato per 9 stagioni, fino a 30 anni».
E poi?
«Poi è nata mia figlia. Ho smesso con il calcio giocato ed iniziato un percorso da preparatore dei portieri, visto che la cosa mi appassionava. Ho ricoperto questo ruolo con vari allenatori: con Charlie Pierobon a Calalzo, alla Feltreseprealpi con Gianfranco Borgato, come collaboratore-giocatore a Lentiai con Ivano Cassol, e poi a Sedico con Imerio Salvador. Successivamente ho frequentato il corso di allenatore di base Uefa B e sono diventato allenatore a tutti gli effetti. In questa veste ho iniziato come vice di Renato Lauria a Cavarzano in Promozione: una bellissima esperienza. Sono poi ritornato a Sedico come tecnico titolare della Juniores. Infine ho seguito Lauria all’Union Ripa La Fenadora, dove ho allenato, sempre da primo, gli Allievi regionali e provinciali, riuscendo a vincere quest’ultimo torneo: una bella soddisfazione. Dopodiché, raggiunta una certa età, alla soglia dei 50, ho deciso di prendermi un po’di tempo per me stesso…».
E qui è iniziato il “secondo tempo” della sua vita sportiva. Cos’è successo?
«Il golf mi appassionava da tanto tempo, fin da quando ancora giocavo a calcio. In tv lo seguivo sempre. Quattro anni fa, attraverso una promozione del Golf Club Cansiglio, è capitata l’occasione di poter provare insieme ad un amico. Dopo averlo tanto visto in televisione, mi è piaciuto un sacco. Lo consiglio a tutti quelli che vogliono provare uno sport nuovo, perché è una disciplina eccezionale».
Quali caratteristiche l’hanno attratto?
«Chiaramente è uno sport molto diverso dal calcio, perché è individuale. Però insegna molto: non hai avversari, giochi contro il campo; ti devi arbitrare, quindi devi essere molto etico con te stesso nel segnare il punteggio. È uno sport bellissimo da provare, molto rilassante, ma al tempo stesso impegnativo, a livello anche di tempo. Se vuoi giocare discretamente e scendere di handicap, devi praticarlo costantemente. Io mi ci dedico nel fine settimana, quando ho tempo, e durante il periodo estivo magari anche qualche sera».
Quali sono i benefici del fare golf?
«Ci sono benefici mentali: richiede molta concentrazione, ma al tempo stesso mentre giochi rilassi molto la mente. E poi aiuta molto anche dal punto di vista fisico, perché stai all’aria aperta, passi delle ore su ambienti molto belli e che favoriscono la salute della persona. E cammini molto: per completare un giro da 18 buche ci metti circa 4 ore, e fai all’incirca tra i 12 e i 14 chilometri a piedi. Con tutti i benefici che conseguono dalla camminata e dalla sua durata».
Dove va a giocare?
«Il circolo più vicino è il Golf Club Cansiglio, che però è aperto solo nel periodo primavera – estate – autunno. C’è poi l’Asolo Golf Club, che è sempre aperto. E ultimamente sto frequentando il Golf Club Ca’Amata di Castelfranco Veneto».
Che costi comporta praticare il golf?
«All’inizio, se non hai necessità particolari, puoi prendere un’attrezzatura usata, senza costi eccessivi. Poi, a seconda delle esigenze, dei tuoi ritmi di allenamento e di gioco, puoi pagare il green fee, ovvero il singolo ingresso giornaliero, oppure associarti al circolo versando una quota».
Conosce i fratelli sospirolesi Lisabel e Paolo Raffa?
«Non direttamente. Li vedo solo sul giornale, so che sono dei ragazzi che stanno ottenendo degli ottimi risultati a livello agonistico».
Possiamo concludere dicendo che, per quanto la riguarda, il calcio è il passato, il golf è il presente.
«A livello di hobby, sì. Sinceramente adesso non riesco a prendermi impegni con il calcio, anche per impegni lavorativi. Con il golf invece mi gestisco e mi ci dedico quando ho tempo libero. Il calcio ti vincola di più, perché altre persone dipendono da te, soprattutto quando hai impegni da allenatore. Con il golf invece non hai vincoli di date, orari, giornate. Di conseguenza, ho preferito fare questa scelta».
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi