Il sogno del Gemelle ora è realtà: è Seconda a due anni dalla nascita

Il Comelico (che al 99% salirà comunque quale vincente di Coppa Dolomiti) si arrende solo al 114’ Gara intensa e combattuta, con i biancoverdi che hanno recuperato due volte dallo svantaggio  
Calcio 2016 -
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COMELICO. Il sogno del Gemelle si materializza al minuto 114 di un’infinita finale playoff. Una punizione calciata lateralmente, alla disperata ricerca del gol che valesse la Seconda. A quel pallone erano affidate speranze e il coronamento dei tanti sacrifici sostenuti durante l’anno.
Ecco, quel pallone riesce a trovare una deviazione da parte di Forcellini nella mischia.
È la rete decisiva, la marcatura che va a regalare la promozione e a stoppare il sogno del Comelico di festeggiare in casa propria il salto di categoria. Grande festa, quindi, nelle fila dei rossoneri che, a neanche due anni dalla fondazione, centrano il salto nel campionato regionale.

Eppure, ad un certo punto della stagione, la squadra di Mel non avrebbe mai neppure pensato di arrivarci, in questa che gli inglesi chiamano “post season”.
Non solo, invece, i ragazzi di Isotton ci sono riusciti con un gran recupero nel finale di campionato, ma oltretutto hanno ribaltato il fattore campo sia in semifinale a Longarone e sia ieri nell’atto conclusivo. Una grande, doppia impresa: davvero non c’è che dire.
In ogni caso, non si dispera particolarmente il Comelico. Certo, sarebbe stato meglio ottenere la Seconda sul campo, ma con la vittoria di maggio nella finale di Coppa Dolomiti il ripescaggio dovrebbe scapparci in ogni caso.
I biancoverdi hanno comunque onorato lo sport provandoci fino all’ultimo, ma non era giornata fortunata.
PRIMO TEMPO OSPITE. Un po’ come era avvenuto a Tisoi, anche se in maniera meno plateale, i padroni di casa non approcciano al meglio l’inizio partita. Fanno parecchio fatica a carburare. La pioggia scende copiosa, ma questo pare aiutare il Gemelle a tentare più volte di creare pericoli.
D’altronde gli ospiti devono vincere per poter salire di categoria. Un paio di tentativi, uno per porta, ma la pressione nell’area del Comelico è maggiore. Pol crea un paio di situazioni interessanti e al 20’ il gol arriva, seppure in maniera assai carambolesca.
Punizione dal lato sinistro dell’area di Isotton: la sfera calciata del numero 3 prende una strana traiettoria in zona traversa e così Pellegrina, nel tentativo di anticipare il facile tap-in di De Paris, la mette nella propria porta. I comeliani avranno poi un bel momento negli ultimi minuti prima dell’intervallo, ma Marchesani dirà di no per due volte.
COMELICO ALL’ARREMBAGGIO. Qualcuno potrebbe pensare che, tutto sommato, per i motivi già citati del ripescaggio praticamente certo, il Comelico non voglia dannarsi troppo l’anima. Niente di più sbagliato perché, appena possibile, nella ripresa arriva il pareggio. Merito di una gran traiettoria di Pellegrina su punizione, bravo a rifarsi dopo l’autorete. Eppure all’ora di gioco il Gemelle avrà un rigore non limpidissimo: in ogni caso De Paris non perdona. Più passano i minuti più i rossoneri tentano di resistere. Ci saranno un paio di tentativi del Comelico senza lieto fine, prima di un altro penalty. Questo arriva per un molto presunto fallo di Dal Piva su Alfarè. Dikollari non sembra avere dubbi e indica il dischetto, e Cirigliano non si fa pregare. Con qualche brivido su ambo i fronti, si giunge così ai supplementari. Le squadre sono stanche, i primi quindici minuti di extra time trascorrono così senza nulla da rilevare. E l’impressione è che il secondo supplementare si incanalerà sugli stessi binari. Invece accade tutt’altro, in una seconda fase quantomai avvincente. Pellegrina prova a punire da fuori Marchesani, ma centra la traversa piena. Poi arriva la punizione decisiva messa in rete da Forcellini. Assalti finali del Comelico, che a perdere proprio non ci sta: va in area avversaria pure Casanova su corner, ma al triplice fischio fa festa il Gemelle.
 

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