Il Tambre non si iscrive alla Terza. Piazza: «Abbiamo pochi giocatori»

La squadra alpagota chiude e non parteciperà al torneo provinciale dopo la retrocessione dalla Seconda
Gianluca da Poian
Il Tambre della passata stagione
Il Tambre della passata stagione

TAMBRE

Il Tambre chiude i battenti. Almeno in questa stagione. Il ritorno in campo nei tornei Figc potrebbe magari avvenire il prossimo anno, ma si vedrà strada facendo. Di certo, e forse un po’ a sorpresa, negli ultimi giorni la società ha fatto due conti e si è resa conto di non poter disporre di una rosa con numeri adatti ad affrontare in modo competitivo la Terza Categoria. Il rischio era quello di fare brutte figure, così il nuovo presidente Luca Piazza e gli altri dirigenti hanno preso la decisione di non effettuare l’iscrizione.

L’APICE DELLA SECONDA

Un finale – o una tappa - triste del percorso avviato dagli alpagoti nel 2018. La creazione di una compagine da far partecipare alla Terza era stata accolta con entusiasmo e tra i principali protagonisti del progetto c’era il portiere e dirigente Mattia Capraro. I risultati non si sono fatti attendere, con addirittura la salita in Seconda nell’estate 2020, in quelli che erano i mesi successivi alla prima ondata di pandemia. E dopo le poche partite affrontate nel regionale durante la monca stagione 2020-2021, l’anno passato il Tambre è riuscito a vivere una stagione completa in Seconda. Dove però, al di là di qualche sporadico sussulto, le soddisfazioni si sono rivelate piuttosto rare.

La retrocessione diretta maturata all’ultima giornata sembrava proprio la conclusione di un ciclo, soprattutto perché c’era stata l’uscita di scena un po’ improvvisa proprio di Capraro, passato al Borgo Valbelluna nel ruolo di direttore sportivo. La nomina di Luca Piazza a nuovo presidente in sostituzione di Isabella Lavina e la scelta di Gianni Pajer come allenatore sembravano un forte segnale di rinnovamento. Invece sono rimaste le uniche ufficialità delle scorse settimane. Poi più nulla, mentre qualche giocatore cominciava ad accasarsi altrove.

TROPPO POCHI

Proprio Piazza racconta la motivazione alla base della dolorosa scelta.

«Della scorsa stagione è rimasta una dozzina di giocatori. Poi ne abbiamo individuati altri due o tre, però nel conteggio vi erano anche di un paio di infortunati che sono fuori alcuni mesi. Di portiere ne avevamo solo uno e c’era anche chi cominciava ad essere perplesso di fronte all’eventualità di affrontare l’anno con numeri così risicati».

Il destino era segnato.

«Si è cercato di aspettare tutto il tempo utile, eravamo disponibili ad iscriverci negli ultimi tre giorni in fretta e furia. Ma mancavano proprio le condizioni per farlo. Purtroppo da maggio in avanti sono cambiate alcune situazioni e a quel punto si sono complicati alcuni aspetti. Futuro? Lavoreremo per il prossimo anno, mentre escludo una partecipazione al Csi Open. Intanto dico grazie ai giocatori che si erano resi disponibili, a mister Pajer e a tutta la dirigenza sempre al mio fianco».

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