Il Toro di Gazzi mette sotto la Lazio
AURONZO. Totus sbagliatus est, direbbe Claudio Lotito. Nell'ultima amichevole del ritiro di Auronzo, non funziona niente nella Lazio e l'unico biancoceleste a festeggiare è un ex: Alessandro Gazzi da Santa Giustina, che da quest'anno gioca con il Torino. Scornata la Lazio: con una difesa improponibile (Konko, Biava, Dias e Garrido) e ancora incapace di fare il fuorigioco in maniera decente, dopo 18 giorni di lavoro.
È sembrato addirittura stellare il Torino, proprio con Gazzi in una mediana a due, a confezionare cambi di gioco millimetrici e sradicare palloni dai piedi di Ledesma. Arrivati allo Zamdegiacomo in più di mille, i tifosi romani si sono consolati con il fatto che non è ancora campionato, ma gli unici test veri sono entrambi andati a male: il giorno prima con il Siena e ieri contro una squadra più indietro con i lavori e forse anche per questo più brillante. I duecento sostenitori granata sono risaliti a Sappada felici e contenti, dopo aver sopportato qualche vaffa di troppo da parte degli ultras capitolini.
La barbetta di Gazzi. Suonasse anche la chitarra in un gruppo rock americano, il "Rosso" somiglierebbe molto ad Alexi Lalas, il difensore di un vecchio Padova, che forse farebbe ancora la sua figura nella linea difensiva laziale. Come sempre, Gazzi non sbaglia quasi niente. Fa velocemente le cose facili, che poi sono spesso le migliori. E non tira mai indietro la zampa: ecco cosa piace in particolare di lui agli appassionati torinisti. Il mister Giampiero Ventura l'ha voluto strappare a tutti i costi dal Siena e il suo calcio semplice e fisico merita sempre un buon voto.
I tre gol. L'aquila Olimpia stava tranquillamente girando per la tribuna sul braccio del falconiere Juan Bernabè, quando dopo un quarto d'ora Sgrigna ha aperto il conto con un gran destro al volo. Un paio di minuti, il raddoppio con una diagonale di Bianchi e, nel secondo tempo, la discesa libera di Diop. Difesa non pervenuta.
Arrivederci Lazio. A vedere l'invasione di tifosi biancocelesti, ci sarà anche un sesto anno ad Auronzo. Poi saranno i risultati a contribuire alla scelta del prossimo ritiro. Intanto, il tecnico Vladimir Petkovic parla di «diciotto giorni splendidi, nei quali abbiamo lavorato bene e in un ambiente molto accogliente. L'unica macchia è che avrei voluto vincere anche queste due partite contro Siena e Torino, purtroppo è andata così, ma sono sicuro che ci comporteremo diversamente, quando saremo al completo, con l'arrivo di Klose e il recupero di Ederson».
Lotito e Cairo. Il successore di Edy Reja parla già degli assenti e non è un bel segnale. Il suo presidente Claudio Lotito non aveva una gran faccia, quando ha lasciato la seggiola al coperto, accanto al ds Igli Tare, per scendere addosso alla rete di recinzione, vicino alla porta granata di Gomis. Più contento, il collega Urbano Cairo, che si è fatto un giretto anche in campo, senza prendersi alcun insulto. Il popolo granata gli deve la promozione ed è molto fiducioso. OLIMPIA NON VOLA. Ci sono rimasti un po' male i bambini, perché a differenza della partita del giorno prima contro il Siena, stavolta non si è fatta un volo sopra lo Zandegiacomo. Solo una passeggiata tra i tifosi e l'accoglienza è stata di nuovo da diva.
Presenti i sindaci. Non potevano mancare i primi cittadini di Auronzo e Sappada, Larese Filon e Graz. Due località di serie A. (g.s.)
LAZIO - TORINO 0-3
LAZIO (4-4-2): Marchetti (54' Carrizo), Konko, Biava (54' Cana), Dias, Garrido (67' Zauri), Candreva, Ledesma (54' Cavanda), Mauri (54' Gonzalez), Lulic (67' Scaloni), Zarate (67' Kozak), Rocchi (54' Hernanes). Berardi, Alfaro, Floccari, Stendardo, Onazi. Allenatore Petkovic.
TORINO (4-2-4): Gillet (46' Gomis), Darmian, Glik, Ferronetti (32' Migliorini), Masiello (46' Barbosa), Vives (46' Basha), Gazzi, Sansone (60' Pagano), Sgrigna (46' Meggiorini), Bianchi (46' Diop), Stevanovic (46' Verdi). Allenatore Ventura.
ARBITRO: Bindoni di Venezia.
RETI: 17' Sgrigna, 20' Bianchi, 70' Diop.
NOTE: Spettatori paganti 1500 circa. Presenti i presidenti Lotito e Cairo.
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