In 1.400 alla tradizionale “Corri Papà”
PONTE NELLE ALPI. La carica dei 1.400 alla 14ª edizione della “Corri Papà”, la marcia non competitiva che ogni primavera viene riproposta con l'obiettivo di finanziare laboratori e attività didattiche dell'Istituto comprensivo e della Scuola materna Zalivani di Ponte nelle Alpi.
Tutto è andato bene. La splendida mattinata ha favorito, e non poco, il buon esito dell'iniziativa. Già un quarto d’ora prima della partenza, genitori con figli al seguito, neomamme e papà con le loro carrozzine e cani di tutte le taglie rigorosamente al guinzaglio attendono il via dall'anima dell'organizzazione Lucia Di Marco, coadiuvata dall’improbabile speaker Enrico De Bona. Alle 10.15 partono i partecipanti alla gara più lunga, alle 10.30 entrano in gioco anche quelli della quattro chilometri.
Anche se la marcia non era competitiva, è stata stilata una classifica. Nella gara “corta”, Samuel Mazzucco ha preceduto Giovanni Sani e Geremia Levis, mentre tra le donne la vittoria è andata a Valentina Cassol (21ª assoluta), che ha preceduto Roberta Rossa e Irene Zampieri. Nel percorso più lungo, Nicola Spada si è aggiudicato la gara precedendo di oltre un minuto Claudio Cassi, l'inossidabile runner di Lastreghe, che ha preceduto un ottimo Darko Viel che, pur avendo un cognome tipico di Quantin, risiede a Canevoi. Prima tra le donne (28ª assoluta) Ketty Viel, che ha preceduto di 11 secondi Stepanie Ngo. Sara Mazzucco è giunta sul terzo gradino del podio.
Tra i partecipanti sono stati notati voti noti e meno noti. C’era il deputato Roger De Menech, Pierluigi De Cesero, l'ex sindaco di Longarone, mentre il sindaco Paolo Vendramini, noto appassionato della corsa,seppur presente allo stadio Orzes, è stato costretto a dare forfait.
Intanto, i promotori dell'iniziativa, coadiuvati da circa 35 giovanissimi che frequentano le terze classi della media Pertini di Canevoi, si davano da fare sotto le volte del PalaMares per preparare e distribuire da bere e da mangiare ai partecipanti dell'evento.
Tutto è andato bene, si diceva. Il merito? Tra i tanti l'azione dei volontari della Protezione civile di Ponte nelle Alpi-Soverzene, che hanno garantito la sicurezza.
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