In pista o su Eurosport, stessa fatica. Le notti “bianche” di Varettoni
L’ex discesista azzurro commenterà lo sci alpino maschile.
«Mi alzo alle 2, di giorno non dormo: spero mi ripaghino con medaglie»

PECHINO. Dalla pista al microfono. Silvano Varettoni si appresta a vivere l’esperienza olimpica nella veste di commentatore televisivo. Dagli studi di Milano, l’ex discesista azzurro seguirà lo sci alpino maschile per Eurosport. Un’avventura iniziata già da qualche giorno, tempo utile per metabolizzare... il fuso orario.
«Bisogna svegliarsi nel bel mezzo della notte perché le gare saranno ad orari quasi proibitivi per noi», spiega, «poi di giorno non riesco a dormire ed allora ad un certo punto esco e vado a correre».
Che Olimpiadi saranno per l’Italia di sci alpino?
«Le ragazze hanno più chance di andare a medaglia rispetto ai maschi. Goggia, Brignone, Bassino e Curtoni partono con i favori del pronostico. Due medaglie, nelle varie discipline, sono convinto che riusciremo a portarle a casa. Molto dipenderà naturalmente dalla disponibilità di Sofia Goggia. A fare ce la farà ma bisognerà capire quale sarà il responso una volta che metterà gli sci ai piedi. La preparazione atletica è una cosa, la pista un’altra».
Detto delle donne e delle speranze di medaglia, della squadra maschile che seguirai cosa pensi?
«Personalmente tifo per Dominik Paris. Ha vinto tanto, gli manca solo una medaglia olimpica che, per quanto ha fatto vedere in questi anni, merita tutta. Super G e discesa saranno le sue gare, confido nella sua voglia di aggiungere la ciliegina sulla torta ad una carriera ricchissima di soddisfazioni. Lo slalom sarà competizione apertissima in cui Razzoli, Vinatzer e Sala potranno dire la loro. Il mio grande favorito? Marco Odermatt. A mio avviso è l’uomo da battere, può tranquillamente portare a casa tre medaglie, in ogni disciplina. Atleta straordinario».
Che esperienza sarà per te quella di Pechino? C’è stata la possibilità di seguirle dal vivo oppure no?
«Le limitazioni imposte dalla pandemia sono tantissime e questo ha ridotto notevolmente le presenze sul posto. Eurosport ha come inviata Irene Curtoni ed un cameraman. Il resto lo faremo da studio, qui a Milano. Mi sveglio alle due, ho seguito le prove che sono iniziate alle quattro ora locale italiana. Andrà un po’ meglio con le gare che inizieranno quando da noi sarà già giorno. Mi servirà ancora qualche giorno di ambientamento...».
Detto delle Olimpiadi di Pechino che si apprestano ad entrare nel vivo, Silvano Varettoni pensa già a quelle di Milano-Cortina?
«Certo, e non potrebbe essere altrimenti. Saranno le Olimpiadi di casa. Spero vivamente di poterle raccontare ancora attraverso i canali di Eurosport. È un lavoro che mi piace, mi diverto molto a fare tutto questo. È chiaro che mi piacerebbe raccontare le Olimpiadi che si disputeranno in luoghi a me familiari, ma una cosa è certa: io alle Olimpiadi di Milano-Cortina ci sarò di sicuro. Se non lo farò come commentatore di Eurosport potrò sempre rimediare un posto in prima fila, magari direttamente in pista. Per un cadorino, o per un ampezzano, le Olimpiadi del 2026 rappresentano un motivo di orgoglio. Se ne parla tantissimo già ora, nonostante stia per iniziare un’altra olimpiade invernale, dall’altra parte del mondo. È questo un segnale evidente dell’importanza riposta nell’evento del 2026».Gianluca De Rosa
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