Juventina incerta sul ripescaggio

Intanto mancano solo i dettagli per tornare a giocare a Mugnai

FELTRE. Ripescaggio sì, ripescaggio no. Dopo la retrocessione in Terza, la dirigenza della Juventina deve riunirsi per decidere se presentare domanda di ripescaggio in Seconda e vedere come improntare la prossima stagione, che avrà in ogni caso un sapore speciale con il ritorno dopo più di trent'anni sul campo di casa a Mugnai.

«La cosa cerca è che vogliamo ripartire dai giovani», dice il presidente Eros Polesana. Anche per il capitolo allenatore è ancora tutto da decidere: «Penso che rimanga Bee, ma è da vedere», commenta il numero 1 della Juventina, «i ragazzi per averci messo l'anima. Prima di gennaio eravamo messi bene, poi siamo calati, ci sono state delle controversie e i giocatori che sono rimasti sono stati bravi. Quelli che se ne sono andati danno la colpa a qualcun altro, ma quando le cose vanno male la colpa è della società, dell'allenatore e anche dei giocatori. Resta un po' di delusione per come sono andate le cose».

Nel frattempo, i lavori al campo di Mugnai sono quasi finiti. Gli spogliatoi sono in via di ultimazione, mentre sul prato restano da tracciare le linee di gioco, da mettere le porte e le panchine. «La prossima stagione giocheremo là», annuncia Polesana. È un momento storico per la Juventina, che prima ha chiesto e ottenuto (ma non è ancora arrivato) un finanziamento regionale da 200 mila euro e uno del consorzio Bim Piave da 40 mila per la trasformazione dell'ex campo da rugby in campo di calcio e poi si è impegnata a reperire i fondi mancanti per completare le opere attraverso la vendita simbolica di un metro quadro di campo.

L'acquisto dà diritto di collocare una piastrella in ceramica dipinta dagli amici della "Birola" (centro diurno per disabili non autosufficienti in età adulta) all'interno di una struttura artistica permanente che sarà posizionata all'ingresso.

«È stata una bella iniziativa e il ringraziamento va a tutti quelli che hanno voluto darci una mano. Ora speriamo che arrivino i soldi della Regione, che per noi sono vitali. Come società ci siamo impegnati con la banca, in attesa del contributo. Le persone che hanno lavorato sul campo finora sono state pagate e abbiamo presentato le fatture. Poi resta da imbiancare e ci sono i bagni esterni da costruire». (sco)

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