La bandiera del Pirata sulle Dolomiti

Sui passi Pantani stacca Zulle, va in rosa e poi controlla fino a Milano
Marco Pantani con la maglia gialla di leader del Tour
Marco Pantani con la maglia gialla di leader del Tour
 
BELLUNO.
Nel presentarsi in provincia di Belluno, il 2 giugno 1998, l'82ª edizione del Giro d'Italia parla svizzero. Infatti l'elvetico Alex Zulle è in maglia rosa, dopo aver stravinto la cronometro di Trieste, dove ha rifilato 1'22" a Tonkov e addirittura 3'26" a Pantani (raggiunto e superato dallo svizzero nonostante fosse partito 3' prima).  Le impietose immagini televisive, con Zulle che mette nel mirino il Pirata, lo raggiunge e lo stacca, hanno lasciato nell'immaginario collettivo una impressione d'impotenza dell'italiano nei confronti della maglia rosa. Invece, il tappone dolomitico sovvertirà ogni pronostico.  Si corre da Asiago a Selva di Val Gardena, con i passi Duran, Staulanza, Fedaia e Sella. Ad attendere la corsa rosa e Marco Pantani, sui passi si radunano migliaia di tifosi, tutti speranzosi di assistere alla rivincita dello scalatore di Cesenatico. Così sarà. Ad accendere la miccia è Pavel Tonkov: sul Fedaia il russo va all'attacco, guadagna qualche decina di metri e alle sue spalle si stacca la maglia rosa. La pedalata di Zulle è faticosa, lo svizzero respira a bocca aperta, si apre la maglietta per prendere aria: la corsa ha la sua prima svolta. Roberto Conti ha spiegato a Marco Pantani, il suo capitano, ogni metro del Fedaia; sa che il Pirata può far male su quelle rampe e Pantani obbedisce alle indicazioni dell'amico. L'attacco del romagnolo è veemente; scatta, una, due, tre, dieci volte, riprende Tonkov, lo lascia sul posto e se ne va. La folla è in delirio. Al suo fianco un commovente Giuseppe Guerini, "Beppe Turbo", uno che in carriera saprà vincere all'Alpe d'Huez. I due si danno i cambi con cadenze regolari e arrivano a Selva di Val Gardena assieme: a Guerini va la tappa, a Pantani la maglia rosa. Terza piazza per Chepe Gonzales, il colombiano e quarta per Tonkov a 2'04". Zulle chiude a 4'37". Il Pirata è in vetta alla classifica, con 30" sul russo e 31" su Guerini.  L'indomani c'è la terribile ascesa all'Alpe di Pampeago: Pantani cerca di guadagnare terreno su Tonkov, ma in vincitore del Giro del 96 regge bene e si impone allo sprint sulla maglia rosa, con Guerini quinto a 1'07". Per non arrivare alla cronometro di Lugano con un esiguo margine di vantaggio, Marco Pantani gioca il tutto e per tutto nella Cavalese- Plan di monte Campione del 4 giugno. Sull'ultima salita del Giro Pantani e Tonkov rimangono da soli. A ogni scatto del romagnolo, il russo fa sempre più fatica a chiudere, finché sull'ennesimo rilancio della maglia rosa, il secondo della graduatoria non riesce più a chiudere il divario tra le due biciclette. Marco Pantani è solo al comando della corsa, la maglia rosa se ne va, vince la tappa di Monte Campione con 57" su Tonkov e 3'16" su Guerini, ottimo terzo. Serve un'ultima impresa e Pantani la regala nella crono di Lugano: non perde terreno da Tonkov, anzi guadagna 4" e chiude il Giro da trionfatore a Milano, con 1'33" sul russo e 6'51" su Giuseppe Guerini.

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