La Beneamata gufa: «Scudetto alla Juve»
BELLUNO. Due club e un super tifoso. C’è una bella dose di Inter nella nostra provincia, ben rappresentata dall’ Inter club Agordino Giacinto Facchetti e dall’Inter club Fener Massimo Moratti. Ma c’è pure Stefano De Donà, figlio di quell’Alessandro fondatore del club Peppino Prisco, per tanti anni punto di riferimento nel capoluogo dei supporters interisti.
Mentre ha chiuso il Cambiasso di Sedico Bribano, oltre appunto al Prisco, rimangono molto attivi gli altri due sodalizi. Entrambi organizzano un buon numero di trasferte a San Siro, e sono sempre attivi per quanto riguarda informazioni e tesseramenti. Sono disponibili, per tutte le informazioni, i due siti internet e le mail di riferimento, ossia info@interclubagordinogf.it e presidente@nterclubfener.it. De Donà. Non è iscritto a nessuno dei due, ma Stefano De Donà è uno dei massimi rappresentanti del tifo interista nel bellunese. E da buon nerazzurro, non ama particolarmente la Juve, tanto che ha appena vinto il premio “Anti gobbo dell’anno”, ideato dalla pagina satirica Ruttosporc: «Adesso mi appoggio a gente di Milano quando vado allo stadio, ma in particolare con i ragazzi di Agordo siamo molto amici. Loro poi hanno una bella amicizia con il figlio di Facchetti, e questo gli permette di avere spesso occasione di incontri, manifestazioni e altro».
Il punto di riferimento della fede interista è stato per tanto tempo il Peppino Prisco, fondato dal padre di Stefano. Non ci sarebbe la voglia di riprendere quell’avventura? «La voglia non mancherebbe. Quello che forse non c’è è una persona che prenda un po’ le redini e porti entusiasmo. In questo senso, il modello è quello che hanno fatto i ragazzi che hanno fondato il club della Juventus. Comunque i due contano parecchi iscritti e stanno facendo belle iniziative».
Per quanto riguarda la stagione, al di là del primo posto momentaneo, c’è soddisfazione per il nuovo corso intrapreso dal nuovo proprietario Thohir: «Il bisogno di rifondare era evidente, soprattutto dal punto di vista aziendale. Sono stati messi dei paletti, inserite persone di livello provenienti anche da club esteri importanti. E’ questa la base su cui costruire un’ottima realtà».
Bandita, comunque, dal vocabolario la parola scudetto: «La Juve resta favorita, poco da fare. Noi puntiamo ad entrare nelle prime tre posizioni. Poi vediamo quello che succederà». (dapo)
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