La Comarella frena «Olimpiadi? Voglio solo migliorare»
Sci nordico. La giovane azzurra è partita fortissimo «Nessuna pressione, devo ancora imparare molto»
CORTINA. Imparare e migliorare. Queste le parole d’ordine di Anna Comarella per la stagione 2017-2018. Tiene un profilo basso, la ragazza cresciuta nello Sci club Cortina e ora in tuta Fiamme Oro. Nelle categorie giovanili è stata la reginetta degli sci stretti in rosa, dimostrando di avere motore, passione, tenacia. Si è imposta all’attenzione di tutti e anche in questi primi mesi da “grande” ha fatto vedere che si dovranno fare i conti anche con lei. Lo hanno detto i test estivi, lo ha confermato il Grand Prix Sportful di skiroll, una decina di giorni fa: sulle rampe che da Pedavena conducono a Croce d’Aune, Anna ha messo dietro tutta la concorrenza, precedendo la biathleta Dorothea Wierer, la comeliana Virginia De Martin, la trentina Giulia Stuerz e la valdostana Elisa Brocard, ragazze che vantano un’esperienza, anche internazionale, assolutamente non indifferente.
C’è chi ipotizza Comarella in Coppa del Mondo già a dicembre e chi la vedrebbe bene in azzurro ai Giochi di Corea. Anna, però, frena.
«Non voglio darmi obiettivi e non voglio mettermi addosso pressioni», dice la ventenne di Cortina che fino a sabato è impegnata in Val Senales (Bolzano) per un raduno che comprende gli azzurrini Under 23 e il gruppo A femminile. «So solo che la stagione 2017-2018 sarà dura, mi servirà per scoprire e imparare».
Al Grand Prix Sportful, però, hai battuto tutte.
«Sì ma un conto è lo skiroll, un conto le gare sulla neve. Detto questo, quella ottenuta a Croce d’Aune è stata una bella vittoria, inaspettata. È stato bello avere il calore di tanti tifosi, gli incitamenti mi hanno dato una carica pazzesca. È stato bello ricevere i complimenti di Wierer e De Martin. E pensare che ero partita male, indietro nel gruppo».
C’è da lavorare sulle partenze
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«Sì, la partenza della sprint è un mio punto debole. Così come la gestione della tattica. Ci sto lavorando e sto lavorando anche sulla scivolata spinta e sul corto in pattinato. All’ultimo raduno qualche risultato positivo si è visto».
La scorsa stagione hai concluso una carriera giovanile di prim’ordine. Qual è stata la tua annata migliore?
«Senz’altro proprio l’ultima stagione. Ho vinto la graduatoria finale di Coppa Europa ma soprattutto ho vinto l’argento in staffetta ai Mondiali Juniores di Soldier Hollow, quella medaglia che in altre occasioni avevo solo sfiorato. È stato un argento frutto della buona condizione ma anche della grande armonia che regnava tra noi ragazze».
In quell’occasione la Norvegia non andò a podio.
«A Soldier Hollow probabilmente hanno patito l’altitudine. Però il risultato di quei Mondiali ci dice che le ragazze norvegesi ogni tanto potremmo avvicinarle».
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