La coppia Varettoni e Buzzi cercano il colpo a Santa Caterina

SANTA CATERINA VALFURVA. Attenti a quei due. Ultimo appuntamento di stagione (11.30 su Rai Sport) per la Coppa del Mondo con al via due bellunesi. A Santa Caterina Valfurva, infatti, sulla pista...

SANTA CATERINA VALFURVA. Attenti a quei due. Ultimo appuntamento di stagione (11.30 su Rai Sport) per la Coppa del Mondo con al via due bellunesi. A Santa Caterina Valfurva, infatti, sulla pista “Deborah Compagnoni”, ci saranno sia Silvano Varettoni sia Emanuele Buzzi. Quest’ultimo, vent’anni, ha esordito in Coppa qualche giorno fa sulla “Saslong” della Val Gardena e i tecnici lo hanno richiamato per la gara lombarda. Lui si è fatto trovare pronto, chiudendo al ventunesimo posto la prova di venerdì (quella di ieri non si è disputata a causa di una fitta nevicata e della nebbia) e rientrando dunque nella rosa degli otto titolari (erano dodici gli azzurri in lizza). Un’occasione in più per fare esperienza, quella di oggi, per il ragazzo di Sappada.

Per Varetta, che in prova venerdì aveva chiuso con il sedicesimo riscontro, l’occasione invece di conquistare qualche altro punto di Coppa. Con Varettoni e Buzzi ci saranno anche Peter Fill, Dominik Paris, Christof Innerhofer, Werner Heel, Matteo Marsaglia e Mattia Casse. La pista di Santa Caterina costituisce una novità per la Coppa del Mondo. Si parte da 2.690 metri di altitudine per chiudere a 1.745.

Così la giudica Gianluca Rulfi, l'allenatore responsabile della velocità azzurra. «Non è la Stelvio, ma è comunque impegnativa. La stagione passata abbiamo gareggiato ai tricolori ad aprile, quindi tutta un'altra cosa rispetto a dicembre» ha affermato Rulfi in un’intervista alla rivista raceskimagazine.it. «C'è meno luce ora, la neve è più dura e quindi sbatte. I punti chiave? La parte iniziale, direi le due tre curve prima della curva Daytona e poi l'inizio del piano. Infatti hanno fatto girare tanto il pianoro centrale, e le prime due curve devono essere pennellate per fare velocità. E non c'è da dimenticare la parte finale, la pista rispetto alla Compagnoni tradizionale ha 40 secondi in più. Pista bella, anche se c'è ancora margine nella parte alta accentuando i salti per renderla ancora più spettacolare». (i.t.)

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