La Dolomiti Bellunesi apre al territorio: nasce il “Patto” sui valori
Saranno organizzati allenamenti condivisi, coaching school e tornei giovanili
BELLUNO
Crescere insieme, crescere tutti, attraverso la condivisione di filosofia, metodologia e valori del club. Ciò allo scopo di rafforzare il legame tra il territorio e la Dolomiti Bellunesi, ampliando nel frattempo il bacino d’utenza dei tifosi. Il valore del senso d’appartenenza sta alla base del “Patto Dolomitico”, progetto presentato alla stampa dal presidente Paolo De Cian, dal direttore generale Luca Piazzi e dal responsabile tecnico del settore giovanile Yari De Rossi. Quello che era uno degli obiettivi primari alla base della fusione della scorsa estate, lo si intende ora raggiungere grazie alle esperienze dei due nuovi dirigenti bellunesi. A partire proprio da Piazzi, che ha citato a titolo di esempio quanto avviene nei Paesi Baschi, realtà da lui studiata e osservata da vicino.
IDEA CALCISTICA
«Ottenere risultati non è solo una questione di investimento economico», ha evidenziato proprio l’ex Mezzocorona, Sudtirol e Parma. «Alla base dei successi di molti club c’è stato il formare un’idea calcistica nel territorio di appartenenza. Anche in passato ho sempre lavorato in tale direzione. Qui comunque non stiamo parlando solo della formazione di giovani giocatori e tecnici. In ballo c’è anche la “fan base”, per dirla con un’espressione inglese. Serve creare un legame con la gente e far sì che sempre più la Dolomiti venga vista come il punto di riferimento e la squadra da tifare. Noi al momento non abbiamo una tradizione o chissà quale prestigio alle spalle, ma disponiamo delle potenzialità per crescere ed essere una sorta di traino».
Il presidente Paolo De Cian è senza dubbio entusiasta dell’iniziativa. «Per diventare una società che rappresenti l’intera provincia, è necessario allacciare una collaborazione con altre realtà del Bellunese. Siamo solo all'inizio di un percorso che può portarci lontano».
SOCIETÀ DOLOMITICHE E AFFILIATE
Ma quindi in cosa consiste il “Patto Dolomitico”? «Un impegno da prendere, ed è peraltro l’unica richiesta che facciamo», sottolinea De Rossi. «Ognuno parteciperà nel modo in cui può, ed è per questo che ci saranno una sorta di due categorie di club: le società dolomitiche, vale a dire quelle già più strutturate, e le società affiliate».
Status peraltro non immutabili, essendoci ogni anno valutazioni dei percorsi delle singole realtà. La Dolomiti desidera inoltre sottolinea come il patto possa essere stipulato a titolo gratuito. Le attività proposte verteranno su coaching school in versione online per raggiungere anche chi è più lontano dal centro della provincia, allenamenti condivisi, Summer Camp e quattro tornei rivolti agli under 9 (Dolomiti Winter Cup), 10 (Champions Dolomiti - Torneo primo maggio), 12 (Dolomiti Summer Cup) e 14 (Dolomiti Spring Cup).
Si punta a raggiungere il 90% dei sodalizi bellunesi. Compresi quelli con numeri quasi simili, vedi ad esempio realtà come il Limana Cavarzano la cui prima squadra si trova al momento solo una categoria dietro rispetto alla Dolomiti.
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