La febbre frena Malacarne all’inizio della Vuelta
MIRADOR DE EZARO. Inizio di Vuelta piuttosto difficile per Davide Malacarne. Venerdì, il lamonese dell'Astana proprio alla vigilia della prima tappa della corsa spagnola è stato colpito da un attacco febbrile che lo ha debilitato. Le prime tappe sono state di sofferenza. Come quella di ieri, la terza in linea (176 i chilometri) che portava i corridori da Marìn al traguardo posto sul duro Muro del Mirador de Ezaro.
Malacarne ha chiuso al 141.mo posto, con un ritardo di 14'43" dal vincitore. La giornata è stata negativa un po' per tutta l'Astana, a cominciare dal leader designato, il giovanissimo colombiano Miguel Angel Lopez, caduto e costretto a dire addio ai sogni di gloria. A vincere è stato il francese della Fdj Alexandre Geniez, classe 1988, al suo secondo successo alla Vuelta. Secondo posto per Ruben Fernandez (Movistar), nuovo leader della corsa. L'azione decisiva è stata promossa dopo una ventina di chilometri da Gatis Smukulis (Katusha), Simon Pellaud (Iam Cycling), Jérôme Cousin (Cofidis) e David Arroyo (Caja Rural-Seguros) ai quali si sono poi uniti Geniez, Pieter Serry (Etixx-Quick Step) e Rüdiger Selig (Bora-Argon 18) - ma dietro di lui la corsa esplode sulle rampe dell'ultima salita, con la Movistar che attacca, Froome che sembra in difficoltà e poi come sempre gli accade recupera e con Contador che finisce per essere il grande sconfitto di giornata, in quanto per il secondo giorno su tre concede spazio ai suoi avversari. Alla fine Valverde è a 26" dal vincitore e davanti a Froome e Chaves. Quintana paga 32", mentre Contador (nono) ne paga addirittura 54". Con lo stesso tempo dello spagnolo di Pinto arriva Gianluca Brambilla (decimo).
Nella generale guida Fernandez con 7" sul suo capitano, Alejandro Valverde, e con 11" su Christopher Froome. Malacarne occupa la 189.ma posizione, a 22'18" dal leader. Oggi la quarta tappa, da Betanzos a San Andres de Teixido, 163,5 km e finale su un gpm di seconda categoria.
Ilario Tancon
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi