La nazionale femminile di volley del Brasile apre ai tifosi

Domani allenamento a porte aperte per le belle giocatrici verdeoro al palasport di Sedico. Prosegue il ritiro all'hotel Astor di Belluno delle campionesse olimpiche

BELLUNO. Il regalo di Zè Roberto alla sua Belluno. Un regalo e una promessa. Sarà a porte aperte l’allenamento di sabato pomeriggio previsto dalle sei alle otto.

Ecco quindi che tutti gli appassionati potranno assistere dal vivo a un allenamento di pallavolo, quella con la p maiuscola. E non è tutto. Perché oltre al regalo c’è una promessa: «se vinciamo il campionato mondiale torniamo a Belluno». Parola di Zè Roberto.

Lo ha annunciato ieri l’allenatore brasiliano in un incontro informale avvenuto all’hotel Astor, dove la delegazione è ospitata in questi giorni. Un incontro semplice, senza tanti fronzoli, come semplice e umile è Zè Roberto e tutto lo staff che lo attornia.

Per quanti c’erano negli anni della Sai Belluno, è stato come riabbracciare un vecchio amico. Un vecchio amico finito nel gotha della pallavolo mondiale: vincitore per tre volte delle olimpiadi, con la nazionale maschile a Barcellona 92 e con la femminile prima a Pechino e poi a Londra, due anni fa.

«Tornare qui e vedere che Belluno non è cambiata è strano, perché è sempre la stessa città bella, carina. Portare la squadra brasiliana qui per me ha un significato speciale, e l’accoglienza è super, come ero sicuro che sarebbe stata: abbiamo un palazzetto a nostra disposizione, con una palestra per i pesi proprio a fianco al campo di allenamento, cosa che non è sempre facile da trovare».

Insomma, un po’ di saudage al contrario.

«Io torno qui sempre con nostalgia», continua Zè Roberto, «Belluno mi ha colpito talmente tanto che non sarei voluto andar via. E ogni volta ci ritorno con piacere. Sai quando arrivi in un posto pensi: devo vivere qui. Ecco, quello vuol dire che stai bene in quel posto. E per me è così con Belluno. La prima volta che son arrivato qui é stata speciale: ho visto la neve per la prima volta, e mi dispiace un po’ che ora non ce ne sia, perché vedere le montagne imbiancate qui è un vero spettacolo».

«Sai», continua a ruota libera l’allenatore, «ero un po’ preoccupato nel portare qui le ragazze. Non sapevo se sarebbe piaciuto anche a loro. C’è un vecchio proverbio cinese che dice “non devi tornare in un posto dove sei stato molto felice”, ma per me era importante portarle qui. E quando siamo scesi dall’autobus che ci è venuto a prendere in aereoporto e Sheilla mi ha detto “grazie mister”, allora ho capito che era stata la scelta giusta».

Un amore a prima vista anche per le ragazze.

«Che mi hanno già chiesto di poter andare in giro per la città e lo hanno già fatto, incontrando la gente che qui è molto gentile. L’ambiente qui per loro è ideale, perché c’è molta serenità, e di conseguenza loro sono tranquille. Anche gli allenamenti stanno andando bene».

Gli allenamenti, appunto. Che al momento sono visibili solo da chi ha il pass, ma sdomani pomeriggio potranno essere seguiti da chi vorrà.

«Se la scaletta dei nostri impegni e delle sedute non cambierà, credo proprio che domani apriremo l’allenamento come segno di riconoscenza per l’ospitalità che abbiamo ricevuto», spiega Zè Roberto, che poi guarda al futuro. Futuro che si chiama Trieste, dove martedì inizierà l’avventura mondiale per le verdeoro.

«Abbiamo un girone tosto, sarà molto dura, anche se la squadra sta bene ed è in forma. Penso a Turchia, Serbia e alla Bulgaria con la quale esordiremo. E poi, nel caso in cui passassimo il turno ci saranno Stati Uniti, Cina, Giappone. Tutte squadre da temere. Dobbiamo giocare bene. Noi vorremmo arrivare in finale un'altra volta, ma voglio tenere i piedi per terra e fare un passo alla volta».

Nella bacheca del Brasile femminile il campionato del mondo è quello che manca. E allora ecco che Zè Roberto si fa strappare una promessa. «Vediamo», conclude, «se vinciamo prometto che torneremo a Belluno».

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