La seconda vita di Trevisan. «Motivato al Limana Cavarzano, ottimo mister e gruppo competitivo»
Parla il difensore feltrino, reduce da una stagione difficile alla Dolomiti Bellunesi.
«Nessun problema e non ho rimpianti per lo scorso campionato, sono cose che succedono»
LIMANA
Federico Trevisan vuole rimettersi in gioco. E il Limana Cavarzano gli è sembrata proprio la squadra giusta nel momento giusto.
D’altronde c’è un anno complicato vissuto alla Dolomiti Bellunesi da lasciarsi alle spalle, nel quale guai fisici e scelte tecniche diverse sono costate la continuità di minutaggio e prestazioni. Ad ogni modo il difensore centrale feltrino non ha rimpianti e non intende più ragionare sul passato. Il presente ha infatti i colori giallorossoblù, in quanto il tecnico Massimiliano Parteli lo ha desiderato fortemente. Se lo è visionato durante un po’ di giorni di prova, convincendosi e convincendo la società a tesserarlo. Ed ora Trevisan desidera diventare un punto fermo nell’annata in Eccellenza che comincerà tra poco più di una settimana.
Federico, nuova squadra, nuova categoria.
«Sono contento e motivato. L’ultimo è stato un anno difficile, purtroppo le problematiche fisiche non sono state certo d’aiuto. Adesso però ho l’auspicio di rimettermi in gioco e fare il meglio possibile con la maglia del Limana Cavarzano. Sono in una squadra dove conoscevo già sia l’allenatore e sia diversi compagni di squadra. Nonostante siamo dei neopromossi, disponiamo di un gruppo competitivo».
Niente rimpianti dunque per come è andata a finire con la Dolomiti.
«No no, e nessuno screzio o problema. Nel calcio succede che le cose si concludano. Adesso sono focalizzato solo su questa nuova esperienza».
Avevi provato qualche giorno con il Levico neopromosso, a fine luglio.
«Sì ma è stata un’esperienza breve, giusto utile a comprendere come stavo».
Affronterete un’Eccellenza che assomiglia alla serie D. Trentaquattro partite, otto turni infrasettimanali, pochissime pause, cinque retrocessioni, avversarie di un certo prestigio come il Treviso ad esempio. Quali sono le tue sensazioni?
«Ce lo diciamo ogni giorno del dover fare tanta fatica, se intendiamo raggiungere il nostro obiettivo. L’esordio in Coppa a Vittorio Veneto è andato male come risultato, però ha detto secondo me due cose: esprimiamo già un buon calcio, ma al tempo stesso rispetto alla Promozione aumenta la probabilità di essere punti ad ogni errore. Adesso pensiamo a fare bene domenica contro il Careni sempre in Coppa, in un test utile per avvicinarci al debutto contro la Robeganese. Mi immagino di incontrare una categoria nella quale ci sono compagini attrezzatissime, alcune che si allenano già al pomeriggio. Noi però intendiamo dire la nostra, allo scopo di mantenere la categoria».
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