La Wierer a Seren, tra medaglie e sorrisi. «Milano Cortina 2026? Per me sarà dura esserci»

La fuoriclasse è stata ospite allo store MVC.

«Vengo da Anterselva, il paese dove tutti provano questo sport»

Gianluca da Poian
Dorothea Wierer con i giovani dell'Enal Villaga
Dorothea Wierer con i giovani dell'Enal Villaga

SEREN DEL GRAPPA

La medaglia di bronzo come cimelio da portare sempre con sé. Il piacere di riuscire a coinvolgere e far sentire a proprio agio il pubblico che ama tifarla ed applaudirla da casa durante le gare, siano essere Coppa del Mondo, Mondiali o Olimpiadi.

Un momento della serata
Un momento della serata

Ecco la Dorothea Wierer ospite del nuovo MVC Store di Seren del Grappa, di Manifattura Valcismon. Forse l’unico dispiacere per il buon numero di presenti è la frenata che lei stessa ha dato in chiave partecipazione ai Giochi del 2026. Quelli di Milano – Cortina per intenderci, dove il biathlon troverà casa proprio ad Anterselva. Avrà quasi 36 anni in quella circostanza e le parole di Dorothea lasciano intendere come il futuro possa essere più indirizzato al desiderio di mettere su famiglia, pur non chiudendo alcuna porta. Appare più difficile quindi ipotizzare di vederla ancora in un’Olimpiade, competizione che le ha portato in dote ben tre bronzi a Sochi 2014, Pyeongchang 2018 e Pechino 2022.

Lo ha raccontato proprio nel corso dell’evento svolto a casa Sportful. La regina del biathlon e ambassador del marchio della famiglia Cremonese ha parlato della sua carriera e del suo futuro, intervistata da Giovanni Viel.

Una mezz’ora di chiacchierata, seguita dall’incontro con il pubblico tra autografi e selfie di rito, compresi quelli con le squadre locali dell’Enal Sport Villaga e della Polisportiva Sovramonte, per citarne un paio. Belle emozioni per i tanti bellunesi tifosi della Wierer, entrata a far parte della nazionale italiana nel 2007 quando non era ancora maggiorenne e il cui palmares attuale parla di tre bronzi olimpici, 10 medaglie mondiali e 6 trofei di Coppa del Mondo, per un totale di 54 podi complessivi. Non è mancato un riferimento alla linea di abbigliamento da sci di fondo sviluppata con l’azienda feltrina e firmata “Doro Style”.

«Ormai mi sento un po’ vecchiotta. Vengo da Anterselva, dove tutti i bambini provano il biathlon. Io non potevo essere da meno, visto che lo praticavano pure i miei fratelli. In realtà mai avrei immaginato di riuscire a fare una carriera del genere, per quanto fin da piccola i risultati non mancassero. Ho pensato di fermarmi soprattutto a ridosso del passaggio da junior a senior, quando avevo altri interessi slegati allo sport. Per fortuna però poi ho deciso di continuare ed è stata la decisione migliore». Merito, dice lei, di «grinta e motivazione, grazie alle quali sei spinto a fare sempre meglio».

Il bronzo di Pechino sembra abbia archiviato il suo percorso olimpico. «A proposito, vale quanto un oro, viste le difficili condizioni nelle quali è avvenuta la gara. Anzi, lo indico tra i tre risultati più soddisfacenti fin qui ottenuti, assieme alla prima affermazione in coppa del mondo Östersund e al mondiale di casa ad Anterselva».

Milano – Cortina appare un traguardo lontano. «Bisogna essere realisti, al di là della bellezza di avere l’evento a cinque cerchi a casa propria. Quattro anni è un lasso di tempo ampio nella vita di un’atleta, il numero di ragazze pronte ad andare a podio aumenta. Nel frattempo sto costruendo casa e, perché no, penso anche alla maternità. Avere sempre una valigia pronta non è semplice. Vedremo».

Al termine della chiacchierata, ecco il grazie di Alessio Cremonese di Sportful. «La collaborazione con Dorothea è motivo di grande soddisfazione. C’è molto lavoro dietro la creazione dell’abbigliamento “Doro Style”, ma ci piace che lei unisca l’aspetto sportivo con una grande attenzione alla moda e allo stile che porta anche in gara».

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