Lazio senza pietà: segna 20 gol contro gli squali dell’Auronzo
Tutto secondo copione. La prima uscita stagionale della Lazio targata Simone Inzaghi si chiude con una goleada contro il malcapitato Auronzo, militante in terza categoria. Gli squali padroni di casa poco o nulla possono contro lo strapotere biancoceleste: del resto la differenza tecnica tra le due contendenti è fin troppo evidente.
Al 90’ il risultato dice 20-0, nuovo “record” della classicissima di inizio stagione fermo al 19-0 datato 2016.
L’ingresso in campo dei ventidue è salutato da circa cinquecento spettatori accorsi allo Zandegiacomo confortati dal sole. Ci sono anche gli Irriducibili in curva, cuore pulsante del tifo organizzato, ma ci sono anche tanti bambini in divisa biancoceleste provenienti dal Lazio Camp ospitato sul territorio cadorino in questi giorni. Pronti via e la Lazio è già in gol: il primo “hurrà” stagionale porta la firma di Danilo Cataldi, centrocampista in odore di cessione che Inzaghi ha schierato nella formazione iniziale.
A riposo Immobile, Parolo, Radu, Strakosha e Luis Alberto, il 3-5-2 marchio di fabbrica in casa biancoceleste vede in prima linea il panterone Caicedo sostenuto dal giovane Pedro Neto. Titolare al centro della difesa uno dei (pochi) volti nuovi, quello di Francesco Acerbi. L’Auronzo dal canto suo si presenta con un 4-3-3 arrembante ma di tiri in porta non se ne vedono.
Al contrario la Lazio attacca e va in gol a raffica: al 10’ è già 3-0 con le reti di Wallace, di testa sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto da Cataldi, e Caicedo. Al 22’ Murgia segna il quarto gol, un minuto dopo lo stesso centrocampista timbra una clamorosa traversa. Anche Wallace becca un legno, di testa sugli sviluppi dell’ennesimo calcio d’angolo mentre Marusic e Lucas Leiva tra il 29’ ed il 38’ fissano il punteggio del primo tempo sul 6-0. Margine tennistico mantenuto tale solo dalle prodigiose parate del giovane Ugo De Polo, estremo difensore dell’Auronzo messosi in mostra a suon di miracoli. Il numero uno degli squali è stato forse l’unico tra i padroni di casa a divertirsi.
Nella ripresa Inzaghi manda in campo un undici rivoluzionato. C’è Durmisi, un altro dei volti nuovi, per il resto dentro diversi giovani nel confermatissimo 3-5-2. L’Auronzo annaspa, complice anche il gran caldo che insolitamente caratterizza il pomeriggio estivo auronzano. Per questo motivo mister Oliviero ricorre al cambio continuo chiamando alla rotazione i diciannove effetti oltre al portiere De Polo rimasto tra i pali per tutti i novanta minuti ed autore di altri interventi strappa-applausi.
Tra le riserve biancocelesti si scatenano Rossi e Minala abili ad aprire le danze di un secondo tempo a senso unico. Sugli scudi Alessandro Rossi, autore di sette reti una delle quali spettacolare, la numero nove, in rovesciata alla “Cristiano Ronaldo” ben imbeccato dall’onnipresente Minala. Sprocati, un altro dei volti nuovi, segna una doppietta così come il portoghese Bruno Jordao. Doppietta anche per Minala e sigillo personale per l’esterno Lombardi a completare il tabellino. Alla fine il punteggio dice 20-0 che, come detto, rappresenta il nuovo “record” di Lazio-Auronzo fermo al 19-0 del 2016.
Le statistiche dicono che solo nel 2008 e nel 2010 la Lazio non ha rifilato più di dieci gol all’Auronzo. Aggiornato quindi lo score complessivo tra i due team che oggi dice 146 reti realizzate dalla Lazio con zero reti subite. Numeri che lasciano il tempo che trovano: alla fine la festa è soprattutto per Auronzo e l’Auronzo.
Domenica ci sarà la nuova uscita contro una rappresentativa dilettantistica prima del doppio match della verità della prossima settimana contro Triestina e soprattutto Spal. —
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