Le Fiamme rosse sbarcano a Belluno

Si lavora a livello nazionale perchè il comando cittadino possa coordinare la corsa in montagna degli atleti azzurri

BELLUNO. Belluno ha voglia di correre con il Gruppo sportivo dei Vigili del fuoco - le Fiamme rosse - ma è una corsa a ostacoli, dove gli ostacoli sono burocratici e forse soprattutto economici, perché l'assunzione degli atleti è legata alla disponibilità finanziarie che mancano.

Le Fiamme rosse sono nate da poco, perché il gruppo sportivo è stato istituito con decreto del 21 ottobre 2013, a firma del Ministro dell'Interno Angelino Alfano, mentre con decreto dipartimentale del 4 dicembre 2014, a firma del capo del Corpo nazionale, Gioacchino Giomi, ne è stato approvato lo statuto. Però adesso ci si scontra con la carenza di risorse per ingaggiare i 120 atleti circa a livello italiano.

Tutto è legato ai tagli di bilancio e il Comando di Belluno sta alla finestra, con un interessamento per la parte della corsa in montagna e l'atletica in generale. Gli atleti di casa nostra ci sarebbero e il primo nome che viene in mente è l'azzurro Luca Cagnati, che potrebbe entrare, così come altri, nell'elenco dei prendibili nelle Fiamme rosse.

Tutta Italia aspetta e Belluno in particolare ha grande tradizione nella corsa in montagna e nell'atletica nel suo complesso, ma anche nello sci di fondo che ha visto primeggiare per esempio Maurilio De Zolt, il “Grillo”, olimpionico a Lillehammer '94, che ha condotto il labaro alla cerimonia di consegna dei Collari d'oro al merito sportivo e dei diplomi d'onore del Coni a Roma. Dove è andato anche il responsabile del Gruppo sportivo dei Vigili del fuoco di Belluno Franco Magrin, che commenta.

«Non conosciamo tutti gli aspetti che legano i rapporti ministeriali, però tempo che uno dei problemi maggiori per far decollare il gruppo sportivo sia economico».

In questo panorama, «ci sono giovani promesse che però non corrono con le Fiamme rosse. Deve essere Roma che ingaggia gli atleti e se ci fosse il via libera ad assumere cento atleti in Italia, un paio potremmo ingaggiarli a Belluno».

La realtà da noi potrebbe essere quella dell'atletica e a seguire la vicenda da vicino è Gianpietro Slongo, che è anche il presidente del comitato organizzatore del Giro delle mura di Feltre: «Si potrebbe partire con due-tre atleti di corsa in montagna, ma non necessariamente solo quella: anche cross o corsa in pista. Siamo in attesa, perché il problema non è qui a Belluno, ma burocratico-amministrativo a livello nazionale».

La scelta potrebbe cadere anche sui vigili di Belluno, che già hanno un gruppo sportivo da anni che viaggia ad alti livelli fin dai tempi di Ivo Andrich. E inoltre il presidente Giomi darebbe una bella riposta a chi vuole un rilancio della corsa in montagna.

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