L’Italhockey se la gioca con i russi del Metallurg

GARMISCH. Niente sorpresa, nonostante un gran carattere. L'Italia cede ai maestri russi del Metallurg Magnitogorsk. A Garmisch finisce 2-0 per la compagine Khl, al termine di una prestazione dove il Blue Team ha sfornato un'ottima prima frazione, calando un po' dal secondo periodo in avanti.
Pronti via e il copione tra i “giganti” russi e la giovane Italia è prevedibile e ricalca, in qualche maniera, quanto accaduto un'estate fa. Italia vivace e molto attenta, Magnitogorsk imballato e poco reattivo, causa i durissimi carichi di lavoro di questo periodo. La differenza tecnica è evidente, ma il Blue Team non molla e segue alla lettera i dettami di coach Mair. Attenzione maniacale in zona neutra, pattinaggio e, nei limiti del possibile, intensità.
Il primo tempo non è godibile, le stelle della Khl stentano, mostrano qualche gioco di prestigio individuale e sfruttano solo i tiri dalla blu per tentare di impensierire l'ottimo Cloutier. Gli azzurri si coprono e giocano sulle ripartenze, mettendo in apprensione talvolta il goalie russo Samsonov, con le conclusioni di Bernard, Gander e Frank. L'Italia piace, come sempre, per lo spirito, gioca bene anche in penalty killing, sbuffa talvolta contro i marziani russi, ma ha la chance migliore della prima frazione: Magnitogorsk troppo sbilanciato e contropiede gestito da Traversa e Frigo che non va a buon fine. L'Italia è viva e fa un figurone nei primi 20 minuti di Garmisch (in tribuna 300 spettatori, con buona rappresentanza russa).
Nella frazione di mezzo, il copione, gradualmente, inizia a cambiare. L'Italia parte bene e rimane compatta, ma subisce la pressione russa. Inizia un momento del match dove l'Italia, come un pugile un po' frastornato, deve rifugiarsi in angolo e parare i colpi. Il Magnitogorsk rompe il ghiaccio dopo 7’. Errore nel cambio per il Blue Team, contropiede micidiale russo gestito da Filippi, il quale trova il rimorchio sontuoso di Timkin, la cui conclusione finisce alle spalle di Cloutier. Tutto di prima, tutto molto bello. L'Italia accusa il colpo e per alcuni minuti fatica ad uscire dalla propria zona, costringendo coach Mair a chiamare time-out.
Nel terzo drittel gli azzurri, con l'uomo in meno (Miglioranzi è out), incassano anche il 2-0. Il Magnitogorsk piazza le tende davanti a Cloutier e sullo scadere di powerplay ci pensa capitan Byriukov con un missile a firmare il raddoppio. L'Italia non molla mai, continua la sua partita diligente, ma non trova mai grandi spiragli davanti alla porta avversaria. Finisce 2-0, ma è una sconfitta che conta solo per le statistiche. Lo spirito azzurro si è già visto, anche in un caldo pomeriggio di fine luglio. Venerdì prossimo a Cortina secondo test in salsa KHL contro i russi del Vityaz.
«È stata una buona prestazione» spiega coach Stefan Mair «abbiamo giocato un grande primo tempo e abbiamo avuto anche le nostre chance. Purtroppo giocare con sei terzini pesa alla lunga e questo ha influito sul rendimento dal secondo tempo in avanti. Dobbiamo essere più cinici in attacco e giocare sempre per vincere. Sono amichevoli prestigiose vincerle ci aiuterebbe a crescere ancora».
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