Lo scettro della Granfondo Sportful a Cecchini

FELTRE. Con il casco azzurro come corona e la divisa nera, il re della ventunesima Granfondo Sportful è Stefano Cecchini del team “La bagarre ciclistica”, che piazza sul podio anche Krys Hubert Jacek, terzo. In mezzo, il campione del 2014 Tommaso Elettrico (Legend Factory Miche), che ci ha provato in tutti i modi a fare il bis, ma ha trovato un Cecchini in versione padrone delle Dolomiti, perché dopo aver vinto la Maratona delle Dolomiti lo scorso anno, fa sua la Sportful Dolomiti Race.
Panorami stupendi, salite durissime e la corona delle vette per il trionfatore della Granfondo 2015, che ha visto al via del percorso lungo più di 2 mila atleti sugli oltre 4 mila effettivamente partiti sui tre tracciati (gli iscritti erano 4.750, una marea).
Diciassettesimo il migliore dei bellunesi, Nicola Cassol del Pedale Feltrino. Nei primi cinquanta anche Michele Zasso (Sanvido), 31esimo; Roberto Tomè (Pelle green polo), 38esimo, e Omar Pauletti (Sanvido), 47esimo.
Al femminile, trionfa Emma Delbono alla sua prima partecipazione a una granfondo, ma gli applausi più fragorosi vanno a Gloria Bee del Pedale Feltrino, che chiude al quinto posto. Completano il podio Manuela Sonzogni del team Isolmant, seconda, e Barbara Lancioni (Somec- Mg K Vis – Lgl), che a Feltre aveva lasciato il segno nel 2009, ’10 e ’11, scrivendo tre volte il suo nome nell'albo d'oro, mentre questa volta conquista la medaglia di bronzo.
E' stato lo spettacolo della fatica quello di ieri, come vogliono i 206 chilometri di gara, 4.800 metri di dislivello complessivo e 86 km di salita totali. Stefano Cecchini è scatenato fin dall'inizio e detta il ritmo. È lui a stanare il lupo del Manghen, la vetta più alta con i suoi 2047 metri di altitudine e una lunghezza di 23 chilometri con pendenze che oscillano fino al 15 per cento, quando si esce dal bosco e dalla Valle di Calamento. Cecchini fa il miglior tempo di scalata, ruota a ruota con il compagno di squadra Krys Hubert Jacek, in 1.08'47”. Ma non è facile sganciare Tommaso Elettrico, che è sempre incollato, e nemmeno Luciano Mencaroni della cicli Copparo Ancona vuole mollare, in agguato nel gruppetto di testa e pronto a insidiare il podio al primo segno di cedimento di qualcuno degli altri. Che però non arriva.
È una bellissima lotta, con una fuga a quattro che parte da lontano e un po' alla volta accumula vantaggio. Il margine dei battistrada a metà gara è di 1'20”. Dietro, Roberto Cunico (Beraldo greenpapar Europa ovini), vincitore nel 2013, è il primo degli inseguitori. Sul Passo Rolle sono ancora tutti lì e allora il quartetto sa che se la giocherà sulla salita del Croce d'Aune, dove la parte più impegnativa è quella di Salzen con i tornanti della chiesetta e gli ultimi 3 chilometri quando la pendenza raggiunge picchi del 16 per cento, che dopo 180 chilometri già percorsi è un dente avvelenato.
Negli ultimi 300 metri prima dello scollinamento, Cecchini si alza sui pedali e piazza lo scatto decisivo. Completa la salita in 41'19”, guadagna più di 20” su Elettrico e se ne va in solitaria. Lanciato verso il successo, dilata il vantaggio e taglia il traguardo in piazza Maggiore dopo 6.25'56”. Onore delle armi al campione in carica, Tommaso Elettrico, staccato di 1'52”. Terzo si piazza Krys Hubert Jacek in 6.28'08”.
Al femminile, a sbancare Feltre è Emma Delbono, prima in 7.29'04”. Poco distanti la seconda e la terza. Manuela Sonzogni (Isolmant) è d'argento in 7.36'18”, Barbara Lancioni (Somec-Mg K Vis – Lgl) di bronzo in 7.36'46”.
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