Longarone, la protesta in una lettera

Una squalifica ingiusta, perchè comminata per motivi inesistenti. Per questo il presidente del calcio Longarone Roberto Passarella e il responsabile del settore giovanile Antonio De Bona, dopo la squalifica per due mesi dei dirigenti e dell'allenatore della squadra Giovanissimi, hanno deciso di scrivere una lettera all'associazione italiana arbitri, alla Figc e al giudice sportivo.  «Quello che il direttore di gara ha scritto sul referto arbitrale non corrisponde al vero», si legge. «Dal comunicato Figc leggiamo che i nostri dirigenti e l'allenatore hanno avuto atteggiamenti di scherno, offensivi e minacciosi nei confronti dell'arbitro. Niente di tutto questo è vero. Qualche protesta per la conduzione di gara c'è stata, ma riportare di essere stato minacciato è veramente molto grave». E i dirigenti «non escludono una presa di posizione personale e la presentazione di una querela per diffamazione».  Il Longarone calcio appare a tratti stupito che un simile provvedimento sia stato preso: «Siamo sicuri di avere dirigenti e allenatori rispettosi delle regole e dei direttore di gara, con una maggiore attenzione se sono alle prime esperienze. Riteniamo anche che chi deve valutare i referti arbitrali per decidere gli eventuali provvedimenti disciplinari, prima di sentenziare certi verdetti e mettere alla gogna qualcuno su un atto pubblico (come il comunicato della Figc), dovrebbe verificare se quello riportato dal giudice di gara sia corrispondente al vero». Anche perchè si sta parlando di una partita del settore giovanile, e «forse qualche dubbio che qualcosa non funziona dovrebbe venire a chi legge il referto nel quale viene riportato un bollettino di guerra». Non sarebbe stata male, per Passarella e De Bona, «qualche telefonata di verifica. La nostra società è sempre stata molto corretta e disciplinata, e lo dimostrano un primo e un secondo posto nella coppa disciplina nelle due passate stagioni nel campionato di terza categoria». (a.f.)