Magliona vince la Pedavena Croce d'Aune dei record e della pioggia

Il sardo, già vincitore nel 2016 e leader del Civm, ha guadagnato tutto in gara 2 superando Pezzolla. Tra le storiche dominio di Tony Fassina

PEDAVENA

Pioggia e spettacolo alla trentaseiesima edizione della cronoscalata Pedavena-Croce d'Aune, che incorona Omar Magliona con la Norma M20 Zytek, per meno di un secondo su Ivan Pezzolla (Osella Pa21 J), in un’edizione da record, con 291 piloti iscritti. Il pilota sardo chiude al primo posto nella classifica generale ma dopo gara 1 era al comando Pezzolla, molto bravo a sfruttare una finestra di condizioni meteorologiche favorevoli e alla fine secondo assoluto. Sul terzo gradino del podio Domenico Cubeda. Per Magliona è il secondo successo dopo quello del 2016. Tra le auto storiche, trionfa Tony Fassina. Da segnalare tre incidenti di rilievo, per Abramo Antonicelli su Bmw che si è schiantato contro una casa, Antonello Zanin e Roberto Mogentale, entrambi su su Mini Cooper e usciti sulla stessa curva con due interruzioni di rilievo alla gara per ripristinare il percorso.

Auto moderne. Le condizioni variabili e in continuo cambiamento tra pioggia che va e viene, aumentando e diminuendo di intensità, rendono difficile per tutti prendere le misure ai 7,785 km ma i protagonisti del nono round di Campionato Italiano Velocità Montagna sono pronti alla sfida.

Omar Magliona, che su Norma M20 Zytek è al comando della classifica provvisoria del Civm ha disputato le prove con un problema al motore che la squadra ha risolto nella serata di sabato. Al termine della gara 1 era terzo assoluto a 8”61 dal pugliese Ivan Pezzolla, su Osella Pa21 J mentre secondo era Francesco Conticelli (Osella Pa20), staccato dal leader di 6”21. Nella pausa tra gara 1 e gara 2, Magliona chiede una modifica tecnica alla squadra che si rivela azzeccata, tanto è vero che – mettendoci pure tanto del suo – il pilota sardo migliora il suo tempo (4’23”79 in gara 1 e 4’19”38 in gara 2). Il confronto era con Ivan Pezzolla (4’15”18 in gara 1 e 4’28”93 in gara 2). La somma è presto fatta: 8’43”17 per Magliona, 8’44”11 per Pezzolla, ovvero un distacco di meno di un secondo. Per Pezzolla resta la gioia di aver conquistato in gara 1 il primo successo assoluto in carriera, con un’auto dotata di un motore di derivazione motociclistica che richiede una guida attenta, adoperando alti regimi di rotazione.

Gruppi. In Gruppo A vinde il trevigiano Ivano Cenedese su Renault Clio RS mentre l’altoatesino Rudi Bicciato, gran favorito, ha rotto un particolare della trasmissione in gara 1 e ha disputato solo gara 2. Successo del calabrese Rosario Iaquinta in Gruppo CN mentre il bresciano Mauro Soretti centra il primo posto nella E1 Italia con una spettacolare Subaru Impreza dotata di 500 cavalli, certamente non facili da gestire nella pioggia. Il laziale Marco Iacoangeli su BMW Z4 porta a casa il successo in GT davanti al rivale di campionato, Lucio Peruggini su Ferrari 458 GT3. Terzo gradino del podio per il padovano Roberto Ragazzi su Ferrari 458 Evo. Vittoria del campano Antonino Migliuolo (trapiantato a Trento) davanti al mai domo trevigiano Lino Vardanega in Gruppo N. Terza piazza per Valerio Mercati. Tutti su Mitsubishi Lancer. Bella vittoria in Produzione Evo di Alessandro Pontin su Renault Clio Williams, non uno a caso perché è il marito di Antonella, figlia del presidente del comitato organizzatore Lionello Gorza. Per lui il tifo delle figlie e della moglie dal balcone dell’albergo Croce d’Aune. Infine, Valerio Lappani su Mini Cooper JCW vince nella Racing Start mentre Antonio Scappa, anche lui su Mini, è primo in Racing Start Plus per 2” sul bresciano Ilario Bondioni, pure lui su Mini.

Auto storiche. Dopo aver messo la prima ipoteca sabato in gara 1, il pilota di Valdobbiadene Tony Fassina fa appello a tutta la sua sensibilità di guida da rallysta anche nella seconda salita di ieri in condizioni da bagnato al volante della Lancia Stratos. Perentoria la sua affermazione, con il tempo totale di 9’35”14. Secondo Ildebrando Motti (Porsche Carrera) e terzo Giampaolo Basso (Porsche 911 Rs). —

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi