Malacarne, una cronometro capolavoro
VALDOBBIADENE. Come pedala il Mala! Grande prova a cronometro per Davide Malacarne: nella Treviso-Valdobbiadene, 54,9 chilometri, “Calimero” ha conquistato la 31ª posizione, chiudendo a 3’12” dal vincitore, il bielorusso Vasil Kiryienka.
Il professionista feltrino ha terminato la propria fatica con un ritardo di appena 11” dal proprio capitano, Fabio Aru (che ha perso la maglia rosa a beneficio di Alberto Contador), e lasciato alle proprie spalle gente come Damiano Caruso, Dario Cataldo, Roman Kreuziger e Giovanni Visconti.
«Sono sorpreso» esordisce Malacarne. «Quasi non mi sono riscaldato prima del via e in gara sono andato tranquillo, regolare. Certo, ce avessi saputo di andare così bene, avrei potuto spingere più a fondo e tirare giù un minuto. Ma va bene così perché sono qui per lavorare per Aru e non guardo alla classifica».
Già, Aru. Ieri in molti pensavano o speravano potesse perdere meno.
«Ma non ha fatto una bruttissima crono. Speravamo potesse stare sotto i 2’, invece è andato un po’ sopra. Ma il Giro non è certo chiuso. Contador è un campione, forte e intelligente, capace di sfruttare le occasioni che gli si presentano, come ha dimostrato a Vicenza. Ma noi ci proveremo fino in fondo. Ogni giorno è buono per provare. Fabio è forte e noi siamo una grande squadra. Per quanto mi riguarda, sto pedalando bene, non da oggi. Dopo i primi tre-quattro giorni di Giro, nei quali ho pagato l’influenza che mi ha fermato alla vigilia, sono sempre andato bene. Certo, in televisione mi si è visto poco perché se lavori nella prima parte di tappa, poi nel finale non ci sei. Tutto regolare, comunque, e nessun rimpianto: siamo qui per Fabio».
2016. Arrivo in Alpago? Il Giro d’Italia di quest’anno non ha percorso nemmeno un metro in provincia. Ieri la tappa che più ha sfiorato le strade bellunesi. Ma il prossimo anno le cose potrebbero essere diverse. Sul tavolo di Rcs, e su quello delle Regione, c’è il progetto di una cronoscalata. Teatro di gara l’Alpago: dopo i primi chilometri, attorno al lago di Santa Croce, si punterebbe in alto, verso Tambre o il Cansiglio, lungo le impegnative “Coste” di Farra. Tappa di grande suggestione, quella nella Conca. Tappa che richiama alla mente l’enorme successo che ebbe la cronoscalata del Nevegal, al Giro del 2011 (vittoria di Contador), uno dei maggiori successi di pubblico nella storia recente della corsa rosa. Oltre al progetto del 2016, si sta continuando intanto a lavorare ad altre due suggestive ipotesi, legate alle celebrazioni per il centenario della Grande Guerra e da proporre, eventualmente, per il 2017 e 2018. Si tratta di una tappa con arrivo sul Grappa, che interesserebbe tutti i comuni del massiccio e che proporrebbe anche la salita a Croce d’Aune, e di una frazione con partenza dall’Adriatico (Jesolo?) e arrivo a Sappada – Sorgenti del Piave.
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi