Manolo Pat, cuore diviso fra Da Rold e Prata. «Amo il Belluno, però non faremo regali»
PORDENONE. Ma proprio Belluno – Prata doveva essere l’ultima giornata…».
Ci scherza su Manolo Pat, ma neanche troppo. Il cuore sarà diviso a metà, in una domenica dove sperava il destino della sua ex squadra fosse già delineato. E invece la Da Rold Logistics si giocherà la permanenza in A3 contro il sodalizio friulano, nuova casa di Pat da quando l’ex pallavolista di Belluno, Sedico, Santa Giustina e Dolomia vice a Conegliano.
Guida la seconda squadra in serie C, è nello staff tecnico dell’under 19 e punta come tutto l’ambiente alla promozione in A2. A proposito, il Prata ora è terzo, perché il Pineto a parità di punti (57) è avanti negli scontri diretti. Però domenica gli abruzzesi sono ospiti della capolista Grottazzolina, mentre Prata va a trovare un Belluno in difficoltà… Insomma, chi ipotizza o auspica un’avversaria della Da Rold abbordabile e poco motivata si sbaglia.
Manolo, sarai presente domenica?
«Certo! Ho già i biglietti, mi sono accordato con il mio amico Alberto Pavei per trovarci sugli spalti della Spes Arena. È l’occasione di fare un salto a casa, andando a vedere la sfida tra due squadre che significano molto per me».
Però se la Da Rold fosse stata già salva…
«Io sarei stato più contento, di sicuro. La Pallavolo Belluno fa parte del mio cuore, mi auguro possano restare in A3. Se lo meritano, conosco tante persone tra giocatori, collaboratori e dirigenti».
Il Prata è forte, e non verrà a fare una scampagnata...
«Non ci aspettavamo di restare in corsa così a lungo per il secondo posto. Dovremo andare a Belluno per fare al meglio la nostra gara, senza regalare nulla ai nostri avversari. Anche alla categoria superiore strizziamo l’occhio…».
Cosa è successo alla Da Rold, secondo te?
«Premessa: da debuttanti in categoria, ad inizio anno molti avrebbero messo la firma per arrivare all’ultima giornata con la salvezza virtualmente nelle proprie mani. Poi certo, la stagione sino ad un certo punto è andata molto bene, forse quasi troppo. Qualcuno si è ingolosito e quando è stato il momento di fare quadrato e risollevarsi era un po’tardi. La parola playoff ha levato la concentrazione».
Conosci Schiavon, il nuovo allenatore?
«Di nome, essendo un tecnico con grande tradizione pallavolista alle spalle. Devo essere sincero, da fuori è sembrato un azzardo cambiare tecnico a due giornate dal termine, ma di certo la società avrà avuto motivazioni valide. Mi aspetto vada a modificare gli schemi, visto che c’è il problema dei pochi punti dell’opposto. La rosa però è corta, quindi si possono cambiare poche cose. Però ci sarà grande determinazione e voglia di ottenere la salvezza. E se arriverà, una parte di me non potrà che essere contenta. D’altronde come disse Velasco, parlando di Argentina ed Italia: Belluno è la mamma, Prata la moglie. Non puoi scegliere a chi vuoi più bene, vuoi bene ad entrambi».
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