Mara Da Rech, altro scudetto a Bolzano. «Milano Cortina non è lontana»

L’alleghese ha battuto il Dobbiaco di Campo Bagatin, Larese, Dall’Acqua e Da Ponte. «Per noi è molto importante partecipare al campionato femminile europeo, fa crescere il nostro livello»
Gianluca da Poian
Mara Da Rech con la coppa dello scudetto
Mara Da Rech con la coppa dello scudetto

ALLEGHE. Niente di nuovo, verrebbe da dire. Né per le Eagles Sudtirol Alto Adige, giunte al secondo scudetto di fila e al 18esimo complessivo, e né per Mara Da Rech.
La giocatrice alleghese, che adesso vive in Alto Adige, si è addirittura tolta la soddisfazione di vincere il terzo titolo tricolore consecutivo, in quanto prima degli ultimi due a Bolzano aveva ottenuto anche quello con l’Alleghe nella stagione 2018-2019. Tre volte campionessa d’Italia, quindi: tanta roba. Dopo il 3-1 a Dobbiaco in gara 1, le altoatesine si sono imposte 5-0 al Palaonda in gara 2. Da Rech è l’unica bellunese nel roster delle Eagles, mentre il Dobbiaco schierava sul ghiaccio le cadorine Ilaria Dall’Acqua, Fiamma Da Ponte Becher, Ilary Larese De Pasqua e la zoldana Mia Campo Bagatin.

Le Eagles Bolzano campionesse d'Italia
Le Eagles Bolzano campionesse d'Italia

Terzo posto per le Lakers Egna dopo aver superato nella finalina il Valdifiemme, mentre non si erano qualificate per i playoff le Girls Project di Aosta, le Piemont Rebelles di Pinerolo e l’unica squadra venete presente, ossia il Plebiscito Padova Waves.
Mara, sei di nuovo campionessa d’Italia. Tra l’altro tra le fila di un club che domina dal 2010, salvo l’eccezione del tuo Alleghe dei miracoli nel 2019. Qual è il segreto?
«Senza dubbio, la differenza sostanziale sta nell’avere la possibilità di prendere parte al campionato femminile europeo, composto da squadre di alto livello formate da giocatrici che vengono pagate e riconosciute come professioniste. Penso tale esperienza porti un gran bel vantaggio, alla lunga. Dopo di che certamente alla base devono esserci il gruppo e l’allenamento. Non è assolutamente facile riconfermarsi ogni anno, in quanto la pressione è alta e tutti si aspettano ogni volta qualcosa in più. Ci ripetiamo sempre che dobbiamo mantenere elevato il nostro livello e imporre noi il gioco. Più vinci e più soddisfazioni hai, pur ovviamente portando sempre rispetto verso le altre squadre».
Il movimento intende continuare a crescere, anche in vista dei Giochi di Milano Cortina dove la nostra nazionale femminile di cui tu sei un punto fermo parteciperà di diritto. Intanto, come valuti questo campionato appena concluso?
«Anche grazie all’aggiunta di Padova siamo arrivati a sette formazioni. Un bel segnale, anche perché la data del 2026… si avvicina. Le squadre maschili secondo me dovrebbero investire sulle ragazze, mentre alle stesse consiglierei di giocare più a lungo possibile con i ragazzi. È un modo per permettere loro di crescere maggiormente».
A proposito di nazionale, quali sono i prossimi impegni?
«Dall’8 al 15 aprile saremo impegnate nel mondiale di prima divisione – gruppo B a Katowice, in Polonia. L’obiettivo è la promozione in prima divisione – gruppo A. L’avversario da temere è la Cina, reduce da una buona Olimpiade».

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